Nord e Sud - anno II - n. 4 - marzo 1955

dell'idea liberale, l'Inghilterra, ci dà ora una lezione che giova apprendere e seguire con i necessari adattamenti e le necessarie correzioni >>. Dei rapporti fra Croce e la questione meridionale abbiamo avuto occasione di occuparci più diffusamente in altra sede. Qui si è voluto soltanto fissare la nostra posizione in cui qualcuno ha creduto di rilevare una contraddizione fra il richiamo al magistero di Croce e quel]o al meridionalismo di Dorso; e si è cercato di verificare la consistenza dell'affermazione dei comunisti, secondo la quale Croce avrebbe perfino negato «l'esistenza oggettiva >> di una questione meridionale. Tale affermazione - che serve a offrire giustificazioni prefabbricate alla vanità di quegli intellettuali che, radicaleggiando, aderiscono ai fronti popolari - appare manifestamente tendenziosa : se non altro perchè, proprio sul piano del meridionalismo, le posizioni di Croce - lungi dal potersi riassumere in una presunta negazione dell' « esistenza oggettiva >> .di una questione meridionale - non si prestano a fraintendimenti ed offrono, anzi, una indicazione molto precisa: che cioè da tutta la più recente storia di questo paese, agli intellettuali meridionali deriva il dovere morale e politico . di agire come avanguardia dell'Europa e dell'Italia liberale moderna, battendosi su posizioni avanzate, liberi da suggestioni di tipo nazionalistico o di tipo giacobino, mali storici della tradizionale « media cultura » del Mezzogiorno d'Italia. , • "\ • ibloteca Gino Bianco

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