Nord e Sud - anno II - n. 4 - marzo 1955

I la situazione d'allora, il gioco di forze sociali e politiche di allora, nazionali ed internazionali (ma a queste ultime non si pensa, quasi che l'Italia fosse un pianeta a sè stante e sulle sue possibilità di unificazione non avessero peso decisivo le condizioni internazionali, quelle che avevano già fatto fallire, ovunque, la rivoluzione del 1848, e consentirono, invece, a Cavour, il 1859 !). Il cercare soltanto, o anche prevalentemente, quel che "non" è stato fatto nel Risorgimento e fino al 1915 è la proiezione politica "immediata" nel passato di un atteggiamento politico di oggi che ha un suo deciso programma d'azione per l'avvenire; è ancora azione politica e non valutazione storiografica » (31 ). È dunque nei programmi d'azione per l'avvenire, anche quando già appartengono al passato, che si devono cercare e definire gli atteggiamenti di maggiore o minore sensibilità rispetto al problema dei contadini, o altri problemi di uguale gravità sociale e politica. Di programmi d'azione, Croce 110nera, come è costume, e spesso malcostume, degli uomini pubblici del nostro paese, generoso e generico dispensatore; aveva una istintiva diffidenza per quei programmi generali, che appunto sono quasi sempre generici, quando non sono anche astratti; nè si avventurò mai verso problemi legislativi i cui termini tecnici esulassero dalle competenze della sua attività. D'altra parte Croce confidava nel « .buon senso >> del legislatore, e sempre ha esortato il legislatore al « buon senso >> e i cittadini a scegliere legislatori di « buon senso ». Ove poi si volesse un'indicazione d'indirizzo politico, tale da consentire una definizione dell'orientamento di Croce rispetto ai problemi più acuti della realtà italiana contemporanea, la « questione agraria » o la « questione meridionale >>, essa va cercata e riconosciuta su altri piani: quello rifor~istico, per esempio, che forma oggetto dell'ultimo messaggio politico di Croce ai liberali italiani, non proprio e non tutti solleciti dei problemi connessi alla « questione agraria >>: « se dovessi dire ciò che l'osservazione delle nostre condizioni presenti, e della nostra Italia, suggerisce, direi che il numero delle decisioni di sinistra, cioè di quelle che appoggiano riforme, debba essere di gran lunga superiore alle altre che fanno valere la 11ecessità della conservazione. Dopo le due grandi guerre e i profondi mutamenti accaduti negli stati, nei popoli e nelle classi, ciò era naturale; e la madre ( 37 ) F. CHABOD: cit., pag. 521; cfr. anche: N. V ALERI in Orientamenti della Storia del Risorgimento. Bari, 1952; W. Maturi, cit. Bibloteca Gino Bianco

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