bellezza, assumerne i doveri, lavorare, soffrire e sacrificarsi per esso. Troppo era, d'altra parte, impegnata, con tutta la passione ed energia che possedeva, in una duplice lotta: l'una municipale e intestina e spesso feroce, tra famiglia- e famiglia cospicua e ambiziosa dello stesso comune, del comune che per secoli era stato l'unica forma di vita pubblica di quelle popolazioni di provincia; l'altra, di sospetto e di dife·sa contro il contadino, che, avverso ai baroni, era anche più avverso ai nuovi proprietari locali, usciti dal suo seno, impinguati dalle sue fatiche, più duri verso di esso, come accade ai nuovi arrivati >> ( 29 ). E questo giudizio si combina con l'altro, non meno duro, che investe gli uomini che subentrarono ai moderati nella rappresentanza politica del Mezzogiorno : << ultraliberali o democratici o sinistri, che meglio di essi (i _moderati) si affiatarono con le plebi e con il "galantomismo" provinciale del tempo borbonico, e persino con gran parte del basso clero, coi preti che conoscevano non già una qualsiasi politica della Chiesa, ma quella sola dei "galantuomini", appartenenti alle loro rispettive famiglie >> (30 ). E quale politica ne venne dallo Stato per questo Mezzogiorno, - privo di tradizioni e di organizzazioni politiche, perchè i partiti altro non erano, e altro non sono, che « falsi partiti politici di maschera democratica, sfruttatori della cosa pubblica a pro di clientele >> ? ( 31 ). Anche qui, bisogna riconoscere la convergenza del giudizio di Croce e della polemica dei meridionalisti, sfrondata sempre dalle « illazioni illegittime >>, dalle incrosta- · zioni dottrinarie, dalle generalizzazioni di parte : « prevalse la più comoda pratica di una astratta uniformità legislativa e di un effettivo abbandono di queste provincie al corso delle cose, contentando i loro rappresentanti alla spicciolata o nei loro piccoli traffici elettorali >> (32 ). Dunque, si delineò anche l'incapa~ità delle classi dirigenti a risolvere organicamente l' « ondeggiante gruppo di problemi >>. Dai giudizi di Croce, perciò, la polemica meridionalista esce ra.fforzata, non solo per quanto si riferisce alla realtà storica delle classi dirigenti e .politiche dell'Italia meridionale. I comunisti hanno rimproverato a Dorso di non essere andato oltre l'orizzonte del ceto al quale apparteneva e hanno ( 29 ) B. CROCE: Storia del Regno di Napoli, pag. 222. ( 30 ) B. CRocE: Una famiglia di patrioti, pag. 240. ( 31 ) B. CROCE: Una famiglia di patrioti, pag. 40. ( 32 ) B. CROCE: Storia del Regno di Napoli, pag. 282-283. Bibloteca Gino Bianco .._
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