Nord e Sud - anno II - n. 4 - marzo 1955

mano le idee, o essesi sovrappongonoa casocome in una pittura :futurista ». Riaffermando « lo strozzamento .di circolazione politica e la difettosa formazione della classe dirigente di cui abbiamo sofferto e soffriamo », Omodeo ricollegava le tesi di Gobetti e di Dorso alle polemiche di Oriani : « il Risorgimento è un movimento fallito, perchè non ha realizzato la Rivoluzione con la R maiuscola: ciò che mi ricorda un'altra opera dello stesso indirizzo in cui la Conquista Regia era fatta protagonista della seconda fase del Risorgimento. Da ciò un virtuosismo di dialettica : i concetti storici, invece di avere la loro determinazione negli interessi e nelle passioni da cui scaturiscono, nella loro genesi insomma, hanno una loro propria consistenza non si sa in quale iperuranio. Il processo al Risorgimento come non· soluzione è dunque uno strumento di polemica politica ed ideologica. Esso viene adoperato _datutti coloro che non possono o non vogliono accettare i dati risorgimentali dello Stato italiano : anche in questo senso i fascisti hanno adottato Oriani co~e « precursore >>; e Quilici (il cui volume sulla borghesia italiana ebbe certe estrinseche affinità con l'opera di Dorso) ha il suo posto in questo processo, naturalmente dal lato dell'accusa; dallo stesso lato si trova schierata la letteratura politica dei cattolici, in Italia contro lo « Stato storico», a destra o a sinistra qui poco conta, come in Francia contro la Terza Repubblica. Dorso stesso intuì come certe posizioni polemiche del « popolarismo » contro lo « Stato storico » si identificassero con certe posizioni negative della letteratura cattolica contro lo Stato moderno (12 ). E infatti oggi noi vediamo con quanta baldanza i giovani integralisti cattolici citano i Gobetti e i Dorso, senza dimenticare Gramsci; e vediamo come questi ultimi siano perfino oggetto di qualche attenzione da parte dei radi teorici « sociali » .del neofascismo. Quanto ai comunisti, essi sono da sempre in prima linea nel muovere il processo al Risorgimento e hanno perciò ampiamente saccheggiato le opere di Gobetti e di Dorso. Questo si dice, non certo per confondere sinistra cattolica con clericali e fascisti; nè per negare il reale contri ... buto che da Dorso, Gobetti e Gramsci è venuto alla letteratura politica italiana; ma per dimostrare come, nell'astratto processo al passato, possano « incontrarsi » correnti eterogenee che mirano tutte a una rottura della « continuità »; ognuna nell'intento di avanzare la propria soluzione, che è radicalmente diversa dalle soluzioni promosse dalle altre. Ma tutte queste ( 12 ) G. DoRso: La Rivoluzione meridionale. Torino (Einaudi), 1948, pag. 144-145. Bibloteca Gino Bianco·

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