ELIO CARANTI: Sociologia e statistica delle elezioni italiane nel dopoguerra, « Studium », Roma, 1954, pp. 176. Lo sviluppo degli studi sociaH in questi ultimi anni ha arricchito notevolmente il patrimonio, non certo cospicuo, di notizie intorno alle cose d'Italia, per tanti anni trascurate con eroico furore da nazionalisti preoccupati di nascondere a sè stessi ancor più che agli altri la reale entità dei problemi che assillano il nostro paese. Le questioni di metodo attinenti al recente campo di indagini sono quanto mai controverse e sarà opportuno sollevarle anche a proposito del libro che si recensisce; ma prima viene spontaneo riconoscere al Caranti la competenza con la quale l'inchiesta sulle elezioni di questo dopoguerra è stata condotta, e l'ingente quantità di ma- . teriale st~ti~tico elaborata ed offerta jn forma già idonea ad essere utilizzata anche da parte di altri ricercatori. L'autore stesso, nella prefazione, parla del suo libro come di un punto di partenza per ricerche analitiche, ed invero spesso si ha l'impressione che non tutte le relazioni possibili fra i dati. siano state stabilite e nemmeno avviate; tuttavia, anche nei suoi limiti, la trattazione riesce efficace e di continuo prevarica le restrizioni che l' Auto~e si è imposto, inducendo il lettore ad utili riflessioni di ordine politico e morale. In RECENSIONI particolare, la localizzazione per zone geografiche delle correnti politiche e l'analisi della distribuzione dei· voti fra i partitj per ciascuna regione riescono molto proficue data l'esattezza dell'informazione e l'opportunità dei riferimenti determinati. Nell'ambito dei singoli partiti l'indagine statistica del Caranti tende, inoltre, a stabilire modificazioni strutturali, mettendo in luce gli spostamenti di parte dell'elet- . torato da un settore all'altro dello schieramento politico, anche nella cerchia di . . . . . ' mov)ment.1 apparentat1s1, per necessita contingenti, in fronti unici, che ne hanno smorzato le differenziazioni ideologiche. D'altronde gli stessi mutamenti avvenuti in seno a ciascuno dei corpi elettorali apprenderebbero, altrimenti, un certo che di meccanicistjco che ne celerebbe l '.intima essenza, la causa logica; esposti partitamente e osservati soltanto nelle loro vatazioni numeriche, i dati perderebbero, insomma, quella capacità di reciproca co~- pensazione che, sola, dà ancora l' jdea generale degH avvenimenti, conservandone l'integrità. È piuttosto da un punto di vista sociologico c~e l'opera 1el Caranti va discussa. Nella ·prefazione l'Autore, conscio della impossibilità della sociologia di attingere quel grado di obiettività che proviene alle attività scientifiche dalla fase sperimentale, [123] Bibloteca Gino Bian·co
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