Nord e Sud - anno II - n. 3 - febbraio 1955

vita attraverso la propria volontà. Esiste un livellamento degli interessi, delle culture, delle attitudini che rende questi uomini uni~i, iattanti, restii a sottili influenze. Su questo ceto più che su ogni altro il cinema, la radio, i giornali, la televisione ed i,n genere la pubblicità hanno costituito il quarto e quinto potere: in un breve lasso di tempo vi diffondono le idee più comuni, gli slogans più efficaci e correnti. E' singolare come nella lotta politica, cl1e si svo'lge ai giorni nostri, proprio la classe che e depositaria per tradizione dei valori della cultura ad essi abbia solitamente rinunziato e di essi abbiano appreso a servirsi i suoi nemici. Se al disjnteresse per le cose politiche e per i problemi sociali, per un senso anarchico ormai costituzionale, si aggiunge questa mancanza di giudizi indipendenti e di amore verso la cultura) si ha un quadro forse drammatico del[a situazione borghese, ma non troppo lontano, poi, dalla realtà. . Persino in comunità che si articolano, come il rione che qui si analizza, sotto lo sprone di esigenze d'ordine morale, si riscontra un livellamento eccessivo delle personalità, un'attitudine comune verso il conformismo. La burocrazia conserva il suo rispetto delle nozioni impartite nelle Scuole e nelle Università, ma quel patrimonio non osa rinnovare con indipendenza di opi,nioni o eminenza di interpretazioni. La città, soprattutto una città come Roma, che per il suo carattere meridionaleggiante ha sempre avuto in questo ultimo secolo una certa difficoltà ad inserire la propria borghesia nell'ambito della cuitura occidentale, serba in sè i~ pericolo di diffondere assieme ai valori più superficiali della cultura anche i gern1i della sua morte. Sulla base di una simile pariteticità non è più opportuno neppure disti,nguere classi sociaii, poichè, per quanto si può dedurre dall'inchiesta sul rione Amba Aradam, l'informazione dei giovani è ormai livellata, indipendentemente dal ceto e persino, si direbbe, dal loro titolo di studio. Il corpo eìettorale socialcomunista, come già si è osservato, mantiene lle sue posizioni ormai da an.ni sul medesimo piano; le liste di disturbo presentate in questi 11ltimi anni dall'estrema sinistra hanno raggiunto in parte il loro effetto anche nel rione Amba Aradam: ai 15 voti accordati ai ~aburisti socialdemocratici romani nel 1952 corrispondo,no esattamente i 15 dati nel '53 all'Alleanza Democratica Nazionale. Tuttavia le votazioni dd 1953 si prestano ad altre ipotesi: i 19 voti guadagnati dalla lista di Unione Popolare, i 6 a vantaggio dei Socialisti indipendenti di Magnani, Bibloteca Gino Bianco

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