Nord e Sud - anno II - n. 3 - febbraio 1955

vento, si risolve, specie nelle più recenti elezioni, in un vantaggio dei partiti estre111isti. La s!tuazione politica richiede anche un esame per settori, che tenga conto di un elettorato omogeneo e delle variazioni subite dal flusso degli elettori verso ciascun partito. La destra, a _partire dal 1946, ha un elettorato che si aggira intorno al 33% dei votanti. J:l movimento dell'Uomo Qualunque, evidentemente, ha successo poichè segue una condotta di aperta destra e può raccogliere i suffragi dei nostalgici reazionarì. Decade già nel 1947 per un suo apparente processo di democratizzazione e per il conseguente intervento di una forma dichiaratamente neofascista, quale il M.S.I. La percentuale dei voti che vanno alla destra, in seguito allo sfaldamento dcl1 'U. Q. cambia, essendosi ~a situazione risolta a parziale beneficio della solita D.C.: contro il 32,8% ottenuto da qualunquisti e monarchici nel 1946 sta, nel '47, il 23,86% guadagnato da qualunquisti, monarchici .. e missini presi insieme. La punta più accentuata di flessione la destra la subirà nel '48: le votazioni di quell'anno manifestano la preoccupazio1ne dell'elettorato di far fronte al partito comunista mediante una confluenza di voti verso il partito cattolico. Importante è la constatazione che il '48 vede il regresso delle estreme, stabilendo ad un tempo le debolezze massime degli schieramenti sia di destra che di sinistra. Volendo dare per buoni alla destra - ma non appare giusto - i voti andati al B~occo Nazionale liberalqualunquista, essa guadagnò il 10,65% (: un 4,65 al B. N.). Le «divagazioni)) delle amministrative del 1947 non sussistono: ancora nell'imminenza del pericolo si ritiene opportuno concentrare i suffragi su'lla D. C., secondo lo slogan della « non dispersione)>. Questa tesi non sembra più valida nelle ammini~trative del 1952: ~ladestra (P.N.M., 11.S.I., D.N.) raccogllie il 29,44 °/4 dei votanti. Nel 1953 la percentua~e risulterà de'l 28,27%; l'emorragia a destra nel corpo elettorale de'lla concentrazione centrista - e, soprattutto della D. C. - diviene ingente, malgrado il largo recupero di elettori avvenuto, durante l'ultima consultazione, da parte democristiana. lTn criterio di discriminazione, purtroppo empirico, fra i voti dati da elettori del rione che esaminiamo ed i voti di abitanti di altre zone può e~sere fornito da una analisi degli strati sociali delle diverse popo!azioni. Attraverfo una dettagliata indagine si perviene ad una ipotesi restritBibloteca Gino Bianco

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