Nord e Sud - anno II - n. 3 - febbraio 1955

I gine alla discussione serale, sollecitavano gli incontri al bar, stimolavano una gara di generosità tra le persone più in vista de:lla zona. In un certo qual modo era in giuoco il prestigio riona4e e, in seno al rione, il prestigio stesso di quelli che si erano eletti dirigenti della squadra: ormai esisteva un impegno morale di ben figurare e tradirlo sarebbe parso a tutti un non senso. Coloro che si interessavano de[la partita compiacevano non solo . ad un intimo bisogno di comunicazione umana, quand'anche a quellla necessità di svolgere attività ricreative che rientra fra le esigenze del1'uomo contemporaneo. I più sentivano quelle contese domenicali come mezzi di evasione dalle ristrettezze della vita quotidiana; ma non era assente ne1le [oro intenzioni la volontà di liberarsi temporaneamente dal peso degli ambienti familiari (fors'anche per una certa dose di meridionale misoginismo) e dal~e preoccupazioni più serie, mediante il ritorno ad un mondo natura!le, ingenuo, sentimentale. Squadre di f oot-ball nell rione furono composte e sciolte più di una volta: rimase nelle leve giovanili la passione per il caicio. Ma, infine, anche questa assiduità perse qualcosa della sua intensità, seppure non decadde mai interamente. Era venuta su una generazione di giovani cresciuti durante [a guerra quasi all'insaputa dei più graindi: duri, sicuri di sè, di un modernismo spinto fino ai limiti dell'arroganza e del cinismo. Essi avevano assimilato la città in maniera meno drammatica di coloro che li avevano preceduti: apparivano più disincantati e pi~ pratici, con una morale più elastica e facile. Ai campi di giuoco preferivano le sale da ballo, il bar, i biliardi, i giuochi di carte: instaurarono differenze di classe sociale fra gente che aveva sempre procurato di dimenticare queste disarmonie interne; con esigenze economiche elevate, stabilirono una classifica di valori alla cui sommità ponevano il danaro ed una pretesa di lusso tipica dei borghesi di questo dopoguerra. Quel tipo di uomo che andava maturandosi ne1le menti dei giovani dell'anteguerra si è realizzato attraverso le nuove generazioni: queil convenzionalismo plebeo, composto di gesti, frasi ed idee fatte, si risolve in un mondo unitario di ambizioni, sogni, presunzioni sbagliate, in un clima di indifferentismo morale misto ad acri pregiudizi. Negli anni appena trascorsi le maggiori occupazioni giovanili furono i motori e le donne. Il primo fenomeno, i[ motorismo, imperversò fino ad un paio di Bibloteca Gino Bianco

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