Nord e Sud - anno II - n. 3 - febbraio 1955

.J Qu~ndo a1fine entrarono gli alleati, il quartiere fu colpito da un patetico episodio, che funestò la giornata. Una delle u!ltime granate, che dall'una e dall'a1tra parte furono sparate, esplose dinanzi al bar di via dei Valeri uccidendo il proprietario dcl locale, Gino Parenti, un vecchio irriducibile antifascista che stava vivendo i momenti più belli del[a sua vita. Quel giorno, pietosamente, aveva aiutato alcuni tedeschi a disertare, fornendo loro abiti borghesi, così come mesi prima li aveva forniti ai fuggiaschi del suo paese. La tristezza di quel[a m-orte non corruppe la gioia della Liberazione; per diversi giorni fu festa, nè i,ncrinò quel clima di idi~lio l'arrivo feroce di alct1ne squadre di partigiani su grandi camions americani. Armati di fucile, con grandi fazzolet~i·rossi al collo, perquisirono alcune abitazioni dell quartiere in cerca di quattro o cinque fascisti. A quelle spedizioni non pàrtecipava gente deltla zona; 1.i rione, ·anzi, si chiuse intorno ai •ricerc~ti con un moto di difesa. Alcuni di coloro che durante l'occupazione tedesca avevano trovato ricovero presso le case dei fascisti attualmente ricercati, diedero a propria volta riparo ai fuggiaschi. Dovunque si riscontrò la stessa omertà che aveva protetto i ricercati all'epoca del[e per: quisizioni tedesche. _Nel[a scia di questi avvenimenti, il quartiere continuò a mantenere. u,na sua unità: riconosciutosi come un'entità possibile dietro l'incalzare di particolari fattori, curò di rimanere unito. Il carattere stabile di questa comunione fu ricercato su d'una base non politica, ma di natura egual1nente ·vasta, che appagasse l'indole degli abitanti, in gran parte meridi~ nali. Certi rapporti, che durante l'occupazione tedesca erano rimasti più o meno nascosti e ristretti, si trasferirono su d'un piano più largo di comunicazione. Il bar dell'angolo di via· -dei Valeri divenne un· centro di raccolta fisso, e la confidenza fra diverse generazioni fu agevdata da que- • sta circostanza. Presero a far ritorno alle case coloro che erano rimasti come soidati nell'Italia meridionale dopo 1'8 settemb-re. Quelli che avevano fatto ia guerra sembrava1 no i più desiderosi di riprendere i· contatti col quartiere, di reinserirsi in una vita di cui conoscevano l'andamento e [e prospettive e che volevano rinnovare per dimenticare il passato prossimo. I più giovani non si .preoccuparono di partecipare al[e nuove iniziative che da ogni parte, nel campo della cultura e della politica, si andavano organiz- \ Bibloteca Gino Bianco ... (

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