• un passoavanti verso l'integrazione europea;perciò un pool degli arma- . menti a due o a tre ci sembrerebbe poco più di un cartello tra le industrie pesanti di due o tre paesi,e non un avanzamentonella strada del mercato comune. Non si contesta l'utilità pratica di quesui o quella misura, ma si contesta che tali misure siano strumenti di una conseguente politica europeistica:ove mai si_credesseil contrariosi esaurirebbeuna grande politica in cose che passanocol passaredi una congiuntura. Le strade del Signore sono infinite, ma bisognaappunto percorrerle;e se si imboccano vicoli ciechi si dà nel muro e ci si rompe la testa. Chi consideri obiettivamente l'attuale situazione deve convenire tristemente che la politica estera del nostro paese sta appunto per imboccare un vicolo cieco: dopo lo scacco della C.E.D. l'Italia ha perso tutte le occasioni per rilanciare u1ia illuminata politica europeistica. Quello che in,teressainnanzi tutto il nostro paese non è un accordo per la produzione degli at1namenti e nemmeno, forse, una rete di trattati commerciali bilaterali; ma è la creazione di una grande area economica europea, di un mercato comune per una più libera circolazione delle merci, della mano d'opera e dei capitali, mercè la creazione di una grande area politica t:uropea. Questa è una meta grande, che non si può raggiungere d'un sol tratto, è una grande rivoluzione: gli strumenti possono essere molti; tut;. tavia ve n'è uno col quale non si arriverà mai al nostro. scopo: quello degli accordi bilaterali. L'Italia ha forse scelto questa strada? Nella seconda metà di gennaio il Ministro Vanoni ha sottoposto al Consiglio dei paesi dell'O.E.C.E. il suo ,, schema per un programma di sviluppo dell'economia italiana '', e ha sollecitato il loro contributo per la realizzazione di esso. L'accoglienza è sUlta calorosa, e commovente la solidarietà per questa iniziativa, la cui ispirazione generosa non deve far dimenticare le riserve da avanzare. In ogni modo, qualunque sia l'atteggiamento che si v.oglia assumere verso questo o quel punto del Piano Vanoni, m.essa ,da parte la piaggeria ufficiosa come la puntigliosità antidirigista, si deve riconoscere che in esso sono ipotesi serie, che ogni meridionalista può far proprie. Ma si deve aggiungere altresì che una delle condizioni necessarie all'attuazione del pia110 è proprio quella di accompagnarlo con una coerente e ferma politica europeistica. Il meccanismo stesso dei progetti del Ministro del Bilancio chiede che si insista nella politica di liberalizzazione degli scambi da parte di quei paesi che sono [5] Bibloteca Gino Bianco •
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