Nord e Sud - anno II - n. 3 - febbraio 1955

bini, il 22 · agosto 1862, alla vigilia di Aspromonte, nella piccola tipografia di Vico Luperano al Cavone, di proprietà del prof. Diodato Lioy. Fra coloro che non solo conoscono la data di nascita di esso, ma anche le sue vicende di giornale popolare, lungo tutta la storia municipale di Napoli nel Regno d'Italia, i più sono quelli che idealizzano il Roma di ieri, giornale di sinistra, a confronto del Roma di oggi, giornale di destra. Eppure, la storia del Roma di ieri - il « giornale dei portieri », come è stato definito, con formula che a volte voleva sottintendere un'intenzione dispregiativa, a volte un moto di consenso - è storia che rivela la ingenuità e la fragilità di quella sinistra e prelude alla inconsistenza civile e politica di questa destra, ove si sappia riconoscere il filone unitario di provincialismo della « media cultura » meridionale : un filone che congiunge il pur generoso radicalismo predicatorio e anticlericale dei « blocchi democratici >>degli Altobelli e dei Mirabelli al qualunquismo 11azionalistico e clericaleggiante delle « forze nazionali>> dei nostri giorni; e riannoda la redazione che faceva capo ai Lioy e ai Brombeis con quella che fa capo al Signoretti e al Lauro, attraverso la redazione del razzista défroqué Giovanni Preziosi. Solo che del giornale dei Lioy si poteva dire, come è stato detto, tanto « l'onesto Roma>> quanto « l'incolto Roma>>; di quello di Lauro> a maggior ragione, si può dire « l'incolto Roma»; ma, anche se 110n è questione di disonestà, non si dice più « l'onesto Roma»; certi attributi, che nascono dal cosiddetto « senso comune>> della gente, si acquistano e si perdono con grande facilità, per sottili e complesse ragioni, che non stanno scritte nei codici, e nemmeno nei manuali tecnici del giornalismo. Nel mese di dicembre, domenica 19, con un ambizioso numero di 40 pagine, il Roma ha voluto celebrare i suoi novant'anni di vita. Il ritardo sul 22 agosto 1952 è stato giustificato nell'editoriale di presentazione come dovuto a « varie circostanze di esclusivo ordine tecnico))' inerenti alla « organizzazione tipografica)), solo oggi « sistemata compiutamente>>. Ben poco si ricava della storia del Roma di ieri dalle 40 pagine del numero celebrativo: la principale fonte dei compilatori è stato il fascicolo del cinquantenario, pubblicato nel 1911 (<( Il Roma nel suo cinquantenario >>),con copertina di Eduardo Dalbono e medaglioni di tutti i collaboratori del terr1po; ma questo doéumento, pur così ricco di spunti che avrebbero esaltato il crepuscolarismo di un Ansaldo e di un Longanesi, pur così dignitoso ingenuo spontaneo, è rimasto muto per i suoi compulsatori del dicembre 1954. Quanto al Roma di oggi, quindi, da quelle 40 pagine risulta un quadro che può anche sembrare, almeno a prima vista, ridicolo; ma è soltanto sconsolatamente triste, non rallegrato nemmeno dalla grotte~ca gara di zelo fra i redattori nell'accendere incensi al magnifico editore e al geniale, cameratesco direttore. Dove, alla prima impressione di ridicolo, subito si sostituisce l'incertezza se il risultato di questa gara, quale appare dal1a lettura, si volge più in compatimento per la vanità che, assetata di cortigianeria, priva i parvenus di ogni coscienza critica della misura e del limite, o per l'abbrutimento della dignità giornalistica al rango di prestazione da clientes. Unico [58] Bibloteca Gino Bianco

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