mente nelle Università meridionali: ed è nota a questo proposito la recente intervista concessa dal prof. D'Alfonso, vice rettore dell'Università di Napoli (4). Ma, al di là del permanere di tali sit'-:lazioni negative, sulle quali ci si potrebbe soffermare ben più a lungo, importa piuttosto accennare a quanto di positivo è avvenuto dal '52 ad oggi sulla linea indicata dal Convegno dell'U .N .U .R.I. di Napoli. Per quel che riguarda i diversi movimenti universitari è necessario un rilievo preliminare : nè gli universitari comunisti, nè gli universitari neofascisti sono stati capaci, pur nelle condizioni più favorevoli in cui si trovavano nel Mezzogiorno, di dar vita a qualche iniziativa originale. Gli universitari comunisti preferiscono l'azione diretta nel partito alla presenza costante nell 'ambiente universitario; i neofascisti si limitano ad un'azione disgregatrice, contro l'U.N.U.R.I. ed a favore del C.U.S.I. Quanto agli universitari cattolici vale il rilievo già fatto: spesso essi si riducono in posizioni reazionarie o almeno trasformiste e si preoccupano unicamente di meschini interessi locali, indifferenti od ostili all'U.N.U.R.I. Questo spiega come mai alcune sedi (Catania, ad esempio), a maggioranza cattolica, non sìano nell'U.N.U.R.I. Il discorso si , fa diverso se lo si riporta su scala nazionale, ove i giovani universitari catto-. lici, pur con le insufficienze già indicate altra volta in questa rivista, si rivelano ben altrimenti aperti e vivi, o almeno ·seriamente impegnati. Merita a questo proposito molta attenzione la recente costituzione di una « Giunta d'Intesa» fra U.G.I. e Intesa Universitaria, con lo scopo d'affrontare in comune le questioni fondamentali della vita universitaria italiana; e tra queste è stata esplicitamente indicata quella delle Università meridionali. Ma l'unico movimento universitario che sino ad oggi ha mostrato, pub- (4) Intervista riportata per intero nel numero 5 - 18 ottobre '54 - del bollettino dell' ANiq (Agenzia Nazionale Informazioni Giovanili, di ispirazione neofascista). Se ne riportano qui i passi più significativi: « ... gli Organismi :Rappresentativi ... agiscono in maniera assolutamente limitata ... L'Organismo Rappresentativo peggiora anzichè migliorare la situazione, almeno nella sua struttura attuale. Potrebbe {orse avere una maggiore utilità, se esso fosse formato differentemente ... Secondo me un buon sistema d'elezione dei rappresentanti degli studenti potrebbe essere questo: elezione tra pochi candidati sottoposti preventjvamente a selezione di merito e caratterizz.ati per programmi tecnici e non politici. Così com'è formata oggi l'Interfacoltà dovrebbe essere sottoposta ad un maggior controllo ... Non mi sono mai accorto che l'Interfacoltà svolgesse delle attività culturali; in realtà dovrebbe svolgerne, ma questo non avviene; e anche questo dipende dalla struttura sbagliata che gli Organismi Rappresentativi hanno assunto. . . . L'Interfacoltà non dovrebbe. avere forma di ~appresentanza politica, ma di rappresentanza sindacale ... Il C.U.S. non deve dipendere dall'Organismo Rappresentativo ... Il C.U.S. è l'unico settore efficiente in seno agli Organismi Rappresentativi proprio perchè pensa solo allo sport e prescinde total- _m_ente dalla politica »•. [55] Bibloteca Gino Bianco
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