Nord e Sud - anno II - n. 3 - febbraio 1955

dell'incapacità generale dell'università meridionale rispetto al compito di assicurare una moderna preparazio11e professionale. Inoltre, e così si torna alla osservazione d'inizio, gli universitari meridionali apparivano sfiduciati e completamente disorganizzati. Mancavano nel Sud le associazioni universitarie; mancavano spesso nelle varie sedi universitarie gli stessi Organismi Rappresentativi oppure essi erano incapaci d'ogni attività. Mancava, in sostanza, il diffuso convincimento, d'ordine etico-poìitico, sulla necessità di una organizzazione comune. Mancava ogni spirito associativo. Di fronte a queste constatazioni l'azione dell'U.N.U.R.I. prendeva il suo significato; si rivelava anzi necessaria e insostitt1ibile. Riattribuendo anzitutto alla scuola il suo compito elementare d'una reale formazione professionale, come condizione al formarsi d'una classe dirigente, e chiarendo il senso politico di simile proposta, l'U.N.U.R.I. indicava poi ancl1e i compiti che spettavano alle organizzazioni universitarie. Intanto, lo stesso fatto unitario si presentava come un fatto politico di enorme importanza: « siamo qui riuniti per vedere cosa le nostre Università devono fare in rapporto a questa generale condizione da sanare, siamo riuniti per vedere di che cosa necessitano gli studenti del Mezzogiorno, siamo riuniti soprattutto per dare coscienza agli studenti d'Italia che una funzione culturale omogenea deve legare allo stesso destino l'intera classe intellettuale, affinchè la solidarietà dello studente del Nord eviti allo studente del Sud ogni dispersione nelle sue funzioni sociali, nelle sue capacità professionali, nelle sue possibilità intellettuali, nell'esercizio più ampio della sua umanità. Il problema è di uscire dalla letteratura per entrare nell'azione, per noi particolare azione universitaria, di studenti organizzati nell'U.N.U.R.I. )>. Di fronte all'isolamento anarchico degli u11iversitari meridionali, s'affermava così la moderna realtà delle associazioni e delle organizzazioni comuni: « non siamo qui come universitari che hanno rotto con la società, incapaci di comprendere e di utilizzare il loro tesoro di ricerca e di studio, ma siamo qui come organizzazione di tutti gli universitari )>. E nel compito affidato in particolare agli t1niversitari meridionali di creare e potenziare i loro Organismi Rappresentativi; di dar vita a libere associazioni studentesche; di approfondire il senso della loro condizione, attraverso un esame della loro storia passata e rifacendosi ad una ben precisa tradizione meridionalistica: in questo compito di importanza fondamentale, tendente a rinnovare completamente il modo d'inserimento dello studente meridionale nella realtà universitaria, stava e sta la prima garanzia della formazione d'una nuova classe dirigente, come soluzione effettiva ed adeguata dei problemi della società meridionale. Ma un 'ulteriore precisazio11e era possibile e si riferiva ai compiti propri degli Organismi Rappresentativi e all'esame più particolareggiato delle condizioni delle Università meridionali. Al compito di formazione etico-politica di cui si è parlato e che riguardava anzitutto le associazioni universitarie, doBibloteca Gino Bianco

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