• vari « Studii » meridionali, nell'ambito della generale situazione del Mezzogiorno? E la definizione di questi compiti in che modo viene a determinare il carattere di tutti gli Organismi Rappresentativi e dell'U.N.U.R.I. stess·a nel suo complesso? Torna qui cioè presente, in tutto il suo valore, la polemica, di cui già si è parlato in questa rivista (1 ), sulla natura e la funzione della rappresentanza universitaria, sul modo in cui essa intende farsi valere nelle Università e nel paese, sugli interessi di cui si fa interprete. E si giunge perciò ad un terzo interrogativo : in che modo le varie forze universitarie, U .G.I., Intesa Universitaria, C.U.D.I., F.U.A.N., che partecipano all'U.N.U.R.I. e agli Organismi Rappresentativi, si son sapute proporre il particolare problema delle Università meridionali; e, di conseguenza, quali compiti hanno voluto attribuire agli universitari italiani? L'Organismo Rappresentativo 110n è un centro d~agitazione politica del mondo giovanile; non si mortifica nella piccola amministrazione di alcuni interessi quotidiani degli studenti; non è un'organizzazione sindacale; a questo si è già accennato. L5Organismo Rappresentativo si pone come uno degli. strumenti più idonei per il rinnovamento dell'istituto universitario. Ma in che si concreta questa definizione? Quali possibilità offre? E, nel caso nostro, per la riforma delle Università meridionali, come può agire l'Organismo Rappresentativo? Al Convegno di studio del gennaio '52 questi interrogativi non vengon presentati direttamente, ma, ed è quel che più conta, sono già implicitamente risolti dal modo in cui la questione viene impostata. Al di là di marginali divergenze la linea di condotta che si impone indica infatti con esauriente concretezza in che modo l'Organismo Rappresentativo può adoperarsi per la riforma dell'Università e in questo ne vede la precipua funzione: non a caso il Conv~gno coincide con l'assunzione della presidenza dell'U .N .U.R.I. da parte di un elemento dell'Unione Goliardica Italiana (Sergio Stanzani). Ed è proprio negli anni 1952-53 che l'U.G.I. riesce ad attuare le sue esigenze negli Organismi Rappresentativi e nell'U .N .U.R.I., determinando in modo stabile le loro funzioni. Le proposte avanzate al Convegno dagli universitari comunisti e neofascisti si mostrano invece inadeguate alla realtà universitaria, mentre i cattolici dell'Intesa sono ancora in fase di transizione tra la loro primitiva imposta~ione, conserva~ice e reazionaria, e le nuove proposte, ambiziose e vacue, che verranno elaborando a partire dagli inizi del '53. Da questo punto di vista il Convegno sulle Università meridionali viene ad essere una tappa fondamentale per la vita di tutta la rappresentanza universitaria. Ma è sul modo in cui s'arriva a tale definizione dei compiti degli Organismi Rappresentativi e dell'U.N.U.R.I., che occorre soffermare l'attenzione. ( 1 ) Si veda Nord e Sud n. 2, l'~ticolo « L'Unione Goliardica Italiana», specialmente alle pp. 27-29. [50] Bibloteca Gino Bianco
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