Nord e Sud - anno II - n. 3 - febbraio 1955

nistrazione provinciale accettato con riserva dai partiti laici), l'assenza dalla compagine amministrativa di elementi qualificati della D.C., le preoccupazioni elettoralistiche di quest'ultima alla vigilia delle elezioni del '53, furono altrettanti motivi che paralizzarono l'attività della Giunta, la quale, per oltre un anno e mezzo, si è limitata all'ordinaria amministrazione. In questo periodo le deficienze della maggioranza sono state più che evidenti, dall'assenza di un benchè mininìo programma amministrativo alla scarsa sensibilità dimostrata per le ragioni degli alleati. Questi ultimi, sia pure con ritardo, avvertirono la necessità di procedere ad una revisione della compJgine amministrativa. Ma perchè questa revisione avesse un significato, era indispensabile definire con la D.C. i termini di una intesa, dalla quale derivasse l'impegno di svolgere un programma di azione comune che, nell'esempio concreto di Potenza, e partendo proprio dalla necessità di dare soluzione democratica a problemi della vita locale, servisse a determinare i modi di una effic3.ce collaborazione quadripartitica sul piano regionale. La presa di posizione dei partiti laici traeva conforto dalle recenti dichiarazioni dell'on. Colombo al Congresso di Napoli, dove il giovane parlamentare lucano aveva riconosciuto il bisogno di articolare un'azio11e democratica nel Mezzogiorno sulla collaborazione dei partiti democratici. Non fu facile, certo, i11durre la D.C. ad un riesa1ne della situazione; fu necessario ai liberali ed ai repubblicani aprire la crisi, dimettendosi dalla Giu11ta comunale. Le discussioni che sono seguite, le dimissioni degli altri assessori, il raggiungimento dell'accordo per la formazione di una nuova Giunta quadripartitica, come l'accettazione da parte della D.C. della impostazione dei partiti laici, costituiscono un capitolo della storia minore del Mezzogiorno, la cui importanza, peraltro, va al di là del fatto locale. Intanto va notato che l' onorevole Colombo, il quale ha sostenuto nel suo partito il punto di vista che dava ragione ai partiti laici, ha incontrato non poche resistenze negli ambienti democristiani; segno indubbio che la D.C. trova difficoltà, anche in quelle zone in cui non è condizionata daile destre, ad allinearsi su posizioni democraticamente avanzate; l'antitesi tra gruppo innovatore e aggregati clientelistici è un dato dell'attuale politica democristiana nel Mezzogiorno. Inoltre, per ciò che riguarda i partiti laici, è la prima volta che jn una situazione locale la loro collaborazione con la D.C. non è giustificata con una generica esigenza di fedeltà alla formula di solidarietà democratica, ma nasce dalla volontà di misl1rare su un piano di lavoro comune la validità della coalizione stessa. I problemi amministrativi di Potenza sono gli stessi degli altri centri del Mezzogiorno : essi sono resi particolarmente acuti dall'esistenza ·di un sottoproletariato agricolo in condizioni di vita miserabili, facile preda della propaganda comunista. Una buona amministrazione non può ignorare l'esigenza di considerarne le necessità, di moralizzare la burocrazia locale, di inqt1adrare BiblotecaGino Bianco

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