Nord e Sud - anno II - n. 3 - febbraio 1955

quel periodo, per bocca soprattutto dell'on. Colombo, ripetute dichiarazioni di fedeltà alla formula quadripartitica, anche se nel frattempo, negli altri comuni della provincia ed a Matera, veniva largamente _praticata la tattica gonelliana del « Laso per caso». L'on. Colombo, uno degli esponenti di primo piano della sinistra democristian·a, fu il Sindaco della nuova amministrazione espressa dalla coalizione dei partiti del centro democratico. Conseguenza della impostazione politica data alla consultazione del '52 fu l'insufficiente preparazione in cui vennero a trovarsi partiti ed amministratori di fronte ai problemi della vita locale. Inoltre, la nuova Giunta, in cui i democristiani erano in maggioranza, rivelò una sua intrinseca debolezza, per la tendenza di questi ultimi a far prevalere, nell'attività amministrativa, gli interessi di parte; ciò provocò un certo disagio tra i partiti laici, i quali si resero subito conto della difficoltà di far valere, presso il gruppo di maggioranza, avvezzo a considerare le amministrazioni locali come strumento elettoralistico, le esigenze di un sano costume politico, e la necessità di adeguare l'attività dell'amministrazione ai bisogni locali. Nell'Italia meridionale, l'insufficiente preparazione dei quadri dirigenti politici porta di conseguenza una scarsa sensibilità per i problemi de l'autonomismo democratico; per tradizioni antiche e recenti, i problemi amministrativi tendono ad essere inquadrati, nella pratica quotidiana, in una mortificante routine burocratica. Si aggiunga che la D.C. ha riscoperto come sia comodo, nell'Italia meridionale, amministrare attraverso le prefetture, e che, all'impegno in un'azione di governo locale dei suoi quadri periferici, essa preferisce gli interventi paternalistici dello Stato, le provvidenze dei Ministeri « sociali », che sono chiamati a sostenere le traballanti maggioranze o affida ai prefetti il compito di risolvere le situazioni politicamente sfavorevoli là dove, trovandosi in minoranza, essa dovrebbe impegnarsi in un'opposizione seria, alimentata dalla aderenza ai prob_emi della vita locale. Per inciso va notato che i denìocratici non si rendono sufficientemente conto del fatto che la propaganda comunista venga sfruttando, da un po' di tempo in qua, i motivi ideologici di una democrazia autonomistica, e vanno promuovendo su vasta scala l'agitazione dei problemi locali, che sono più vicini alla sensibilità delle masse e che, in definitiva, costituiscono la pietra di paragone su cui le masse possol}f) misurare la funzionalità del sistema democratico. Tuttavia, il primo te1npo dell'amnìinistrazione quadripartitica a Potenza (giugno '52-gennaio '53) fu caratterizzato dall'impulso impresso dal Sindaco, on. Colombo, alla impostazione di alcuni problemi, la cui soluzione, a dire il vero, dipendeva non tanto dalle possibilità degli amministratori locali, quanto dalla concentrazione di interventi governativi in un tempo più o meno breve. Con le dimissioni dell'on. Colombo, la cui permanenza nella carica di Sindaco fu ri~enuta incompatibile col mandato parlamentare (gennaio '52), venne a· mancare anche la possibilità per la D.C. di mantenere l'impulso iniziale. L'infelice scelta del nuovo Sindaco (un funzionario in carie::adell'Ammi- [47] Bibloteca Gino Bianco

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