.. an1n11n1strativi; troppo potenti sono) infatti, la collusione degli interessi, lo spirito di clientela, la preoccupazione elettorale. Questo fenomeno, indubbiamente grave - anche per il prestigio degli organi dello Stato -, è incoraggiato, per quanto riguarda il Mezzogiorno, dalla leggerezza di taluni uffici che malat1guratamente sembrano dotati di una efficienza e capacità inversamente proporzionali all'urgenza e alle dimensioni dei problemi locali. E' accaduto sovente che, essendo stato richiesto dall~ provincie del Sud l'invio di mungitori, siano stati invece fatti emigrare il sarto o il manovale disoccupato del paese, con quanta soddisfazione del contadino svizzero, gelosissimo delle sue mucche, è facile immaginare. Di qui proteste senza fine da parte del datore di lavoro, che si sente, e non a torto, ingannato; e di qui, soprattutto, un discredito ed una sfiducia, immediatamente generalizzati, nei confronti di coloro che provengono dal Mezzogiorno. E' anche accaduto spesso che, firmati i contratti tra datore di lavoro e mano d'opera richiesta, vidimati e perfezionati i medesimi in ogni dettaglio, il lavoratore meridionale non sia riuscito ad espatriare perchè il rilascio del passaporto per lavoro implica una serie di formalità, cui si accompagna una così mediterranea lentezza nell'espletarle che il datore di lavoro finisce, spazientito, per rivolgersi alla mano d'opera straniera o a quella italiana di altre regioni. E' avvenuto persino, ed il fatto ha valore di esempio, che un lavoratore del Mezzogiorno, regolarmente ingaggiato, abbia otte11uto in tempo utile il passaporto, ma con l'indicazione sbagliata dello Stato di destinazione: nonostante, infatti, risultasse dai contratti e documenti ufficiali che egli doveva recarsi in Svizzera, il passaporto era stato invece rilasciato soltanto per la Francia. La correzione di tale errore richiese una nuova documentazione per fornire la quale occorsero esattamente 40 giorni di tempo, nonchè numerosi viaggi e nuove spese dell'interessato. Risultato: l'annullamento del contratto da parte del datore di lavoro, e la ormai definitiva insuperabile diffidenza di costui verso lavoratori ed uffici di quella regione. E' difficile, infatti, spiegare al cittadino di uno Stato in cui le pratiche vengono condotte a termine con correttezza e celerità, e con rispetto per le esigenze e gli interessi del singolo, che inconvenienti del genere sono da noi inevitabili, e che -di questa condizione di cose non è responsabile il lavoratore meridionale, il quale, anzi, ne è la prima vittima. Ma, purtroppo, la vita dell'emigrante del Mezzogiorno è costellata di episodi del genere. Taluno poi, più abile e capace degli altri, riesce a raggiungere la Svizzera con passaporto turistico, si mette a fare l'ingaggiatore privato, speculando ai danni dei suoi corregionali e del datore di lavoro, oppure, per sottrarsi ai termini perentori imposti dalla autorità locale di polizia, offre la propria opera per cifre assai modeste, senza la tutela di un contratto di lavoro. In questo modo si accumulano contro di lui altri motivi di sfiducia e di discredito, anche da parte dei lavoratori della stessa categorìa jngaggiati con contratto regolare, nei confronti dei quali egli pratica una sleale concorrenza . Bibloteca Gino Bianco
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