• fatto valere orientamenti meridionalisti, noi abbiamo visto i comunisti imbrogliare le carte, scatenare le più tendenziose agitazioni, isolare nel massimalismo i settori d'opinione da loro controllati. Così, li abbiamo trovati contro la riforma agraria, la Cassa per il Mezzogiorno, la liberalizzazione degli scambi, e naturalmente contro una consapevole politica europeistica : contro tutti i tentativi, insomma, di sbloccare politicamente, economicamente e socialmente la situazione meridionale. E per converso li abbiamo visti sempre pronti a organizzar fronti di protesta e d'azione, sempre pronti a reclutare persino gli ultimi avanzi del trasformismo, per mimetizzarsi, accrescere le forze, richiamare elettori, il tutto sempre in funzione di fini cominformisti. E finalmente li troviamo oggi ancora una volta chiusi in un'opposizione di principio al Piano Vanoni, che noi sappiamo assai bene dettata da ragioni sostanziaìmente diverse da quelle che sollecitano le nostre riserve. Posti innanzi al Piano Vanoni, noi consideriamo un dato pcs:tivo il riconoscimento della priorità che spetta alla condizione dei disoccupati rispetto aìla condizione degli occupati; e accettiamo quindi uno degli strumenti della politica che deve assicurare questa priorità, il blocco dei salari; ma ci preo_cupiamo che questo non sia il solo strumento, ci preoccupiamo che tutti i ~ittadini siano chiamati a pagare quello che è giL1sto che paghino, e che quindi quelli che hanno di più paghino di più, che il Piano insomma non si risolva in un'operazione vantaggiosa per i ceti padronali, per gli interessi monopolistici, non tradisca le speranze che in esso ripongono tutti i democratici italiani, le speranze, cioè, di una soluzione newdealistica. Ci preoccupiamo insomma di certe reticenze del Piano Vanoni, sulla politica agraria, sul protezionismo doganale, sulle prospettive fiscaii, sulla situazione dei prezzi: in 11na parola ci preoccupiamo della ripartjzione fra i vari centri del costo che il Paese deve pagare per creare i nuovi posti di lavoro. I comunisti, invece, sono preoccupati soltanto pel fatto che il blocco dei salari possa spezzare il mito gramsciano dell'alleanza fra operai del Nord e contadi11i del Sud, seguendo il quale essi hanno costruito le loro fortune elettorali; sono preoccupati di essere costretti ad impegnarsi ad una difesa trÒppo scoperta delle « baronie sindacali)) del Nord, sono soltanto irritati e impauriti che una politica coerente di lotta alla disoccupazione fatta con crit ri newdealistici in un clima di austerità economica possa tagliare alle radici le ragioni della loro espansione. Qui si dimostra il sostanziale antimeridionalismo dei comunisti, dal momento che un coerente atteggiamento meridionalista comanda appunto una richiesta di chiarificazione, un impegno e una lotta politica perchè il Piano Vanoni non si tramuti in un « carrozzone paternalistico )>, ma diventi strumento efficace per un più equilibrato rapporto fra Nord e Sud. E qui si dimostra altresì la falsità e l'irrealtà di ogni programma di azione che prenda le n1osse da un'analisi politica condotta secondo impostazioni classiste, e si verifica implicitamente la superiorità di una visione di moderno li~ beralismo. BiblotecaGino Sia.neo
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