' GIORNALE A PIU VOCI Le stoccate di Ferravilla I comunisti hanno registrato con la prontezza che li distingue l'apparire di questa rivista e non hanno messo molto tempo a muovere, nelle sedi e nelle occasioni più diverse, le loro obiezioni. Così l'on. Giorgio Amendola, in un discorso pronunciato a Matera il 19 dicembre; l'on. Mario Alicata, in un commento al convegno democristiano di Napoli ne l'Unità del 18 dicembre, e l'on. Giorgio Napolitano, in un'ampia recensione ne Il Contemporaneo del 1° gennaio; i generali, insomma, degli eserciti meridionalisti del P.C.I. hanno segnato la strada e definito l'atteggiamento. E non son mancati, poi, gli interventi minori, le piccole salve sparate qua e là nei giornali locali, le maliziose richieste di chiarimento. Tutte le obiezioni dei comunisti si risolvono in un perentorio invito alla ~qualificazione, nell'ammonimento grave a guardarsi dalle tentazioni dell'anticomunismo, nell'esortazione preoccupata a non sottovalutare la pressione clericale, non senza il bonario accenno che dopo tutto, dal momento che si vogliono certe cose, i collaboratori di Nord e Sud potrebbero benissimo volerle insieme ai comunisti. Questi punti di vista sono stati espressi con rigore e pertinenza -- à tout seigneur tout honneur - nell'articolo de Il Contemporaneo; e da questo, appunto, può giovare prendere le mosse per chiarire quello che è sembrato, forse per nostra colpa, oscuro. Dobbiamo dire subito - e ce ne dispiace per le virtù profetiche del- ]'on. Napolitano - che « i meridionalisti e i .liberali>> di Nord e Sud, pur ravvolti nel loro « irragionevole anticomunismo>>, han procurato di prendere certe posizioni della cui lealtà liberale e democratica non sembra lecito d11bitare. Dopo tutto è stato proprio il nostro « irragionevole anticomunismo >>a suggerirci che alcuni aspetti delle cosiddette « direttrici amministrative >>,così come erano prospettate da larga parte della stampa, avrebbero costituito una flagr_ante violazione della disciplina democratica e avrebbero reso ancor più difficile l'auspicato processo di liberalizzazione della vita pubblica nel Mezzogiorno. Non solo: ma, ancorchè accecati da « irragionevole anticomunismo>>, 110n abbiamo mancato di scrivere sui patti agrari e sulla riforma fondiaria le cose che ognuno può leggere nel secondo numero di Nord e Sud e dalle Bibloteca Gino Bianco
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