Nord e Sud - anno II - n. 3 - febbraio 1955

sfruttamento, coloniaìlistico dello Stato italiano e capitalistico dei signori' e padroni locali J cui ili paese sarebbe sottoposto. Che cosa si debba pensare della prima ragione si avrà più avanti occasione di accennare; quanto al secondo punto bastano dùe rapidi calcoli per fare avvertiti del conto che bisogna farne. Innanzi tutto in che senso si può parlare di un crescente impoverimento? Nel 1930 ad Orgosolo ogni abitante possedeva in media poco più di cinque capi di bestiame; ne[ 1953-54 ogni abitante ne possedeva in media poco più di dieci; abbiamo, dunque di fronte un appare:ite incremento del patrimonio locale di bestiame, un apparente au1nento di ricchezza. Quall'è la spiegazione? Siamo forse in presenza di un processo di accentramento della ricchezza? A giudicare dalle cifre date assai sommariamente dal Gagnetta ciò sembra piuttosto difficile: tre delle più ricche famiglie di Orgosolo (13 ) (resta fuori la famiglia Memmi, per ~a quale l'autore non dà nessuna notizia precisa) posseggono tutte insieme solo il 4,3 % del bestiame orgolese. Il fenomeno è, come si vede, assai com-. plesso, e per spiegarlo sarebbe stata necessaria un'indagine difficile e impegnativa sulle condizioni attuali dell'allevamento sardo e sulla sua economicità : un discorso, insomma, assai meno agevole delle formulette in cui sembra acquietarsi il Cagnetta. Un altro punto in cui l'Inchiesta dimostra alquanta ingenuità è l'analisi del problema del banditismo: l'autore sostiene che il banditismo è il segno della lotta che lo « Stato borghese italiano >> conduce contro Orgosolo ai fini di uno sfruttamento colonialistico dellle riccl1ezze del paes_e(14). Per dimostrar.lo in modo irrefutabile egli apporta le testimonianze dei banditi. Vi sono nel libro venticinque dichiarazioni, tutte -di ammoniti , e confinati o parenti dei medesimi (15): l'impressione che se ne ricava è delle più deprimenti: le patriè galere sarebbero tutte piene di innocenti, ·1 i confini di polizia popolati soltanto di perseguitati ingiustamente e nelle · macchie sarebbero nascosti solo insigni galantuomini; per compenso tra i carabinieri e i poliziotti non vi sarebbero che violenti, ladri, prevaricatori e farabutti. Sarà tutto vero; ma un elementare dovere di scrupolosità scientifica avrebbe imposto di considerare e vagliare criticamente le testimonianze: il riportale così come esse sono, senza una• Iinea di commento, ( 13) Inchiesta, p. 39. ( 1 •) Cfr. Inchiesta, pp. 145-78. ( 15) Cfr. Inchiesta, pp. 179-207. Bibloteca Gino Bianco

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