J Padana come permissionario e concessionario ordinario; b) attraverso la rete dei metanodotti, specialmente dopo l'accoglimento ddl principio monopolistico in questa materia; e) attraverso le varie forme di controllo diretto o indiretto (sui prezzi, su[le royalties, ecc); a) attraverso la disciplina delle varie fonti di energia, a mezzo del Comitato del['energia o di altro organo consimile >>. . In effetti, se furo-no chiare ed evidenti le ragioni economiche, che, nel 1952, militavano a favore dell'esclusiva nella Va11lePadana (soprattutto la garanzia che lo Stato avrebbe dato di equa ed economica distribuzione a tutte le attività economicl1e della nuova fonte di energia) non furono altrettanto chiare ed evidenti le ragioni che limitarono ta!le esdlu siva alla sola Valle Padana. Quando, con riferimento al centro-sud, si parla di scarsezza di mezzi e di alee fortissime che bisogna distribuire tra molti operatori, ci si riferisce a ragioni che, già di per sè, mettevano in condizioni di privilegio le zone settentrionali rispetto allle ce1 ntrali ed alle meridionali. Il Bersani accennava anche - come abbiamo visto - ad altre possibilità di intervento 1noderatore dello Stato nelle zone a [ibera iniziativa, ma di queste ragioni, tutte fondate sullla eventualità di ritrova1nenti, l'unica che allacciasse la struttura e i mezzi dell'Ente statale ai bisogni delle regioni centromeridionali, era la possibilità di costruire metanodotti per il trasporto dell'energia de[ Nord; cioè Ila sola eventualità che, all'atto pratico, si è dimostrata di ardua, se non impossibile, realizzazione. In questo senso, le osservazioni che il comunista Dami e altri deputati hanno fatto, dal punto di vista degli interessi meridionali, al sistema ddl duplice regime giuridico ed economico, avevano la loro validità e non potevano considerarsi infirmate nè dalle dichiarazioni generiche di I~ersani, nè dalle dichiarazioni più categoriche del Ministro Vanoni, secondo cui « lo sforzo per risollevare le condizioni economiche dell'Italia meridionale e lo sforzo per attenuare le natura'li differenze di ambiente economico fra !l'Italia settentrionale e l'Italia meridionale avrebbero potuto essere im1nediatamente compromessi se non fosse intervenuto un elemento equilibratore come è lo Stato, nel fissare i prezzi di distribuzione di questo prodotto trovato ed accentrato per ora prevalentemente nella zona più ricca de!l nostro Paese>> (Atti Parlamentari - Camera dei Deputati - Seduta 24 aprile 1952, pag. 37256). Bibloteca Gino Bianco
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