Nord e Sud - anno II - n. 3 - febbraio 1955

E. RAGIONIERI, Un Comune socialista: Sesto Fiorentino, Edizioni Rinascita, Roma 1953. L'autore di. questo libro ha spiegato egli stesso nella prefazione, e con grande chiarezza, i concetti ai quali si è ispiratx> e gli intenti che ha perseguito. Movendo da un esame dello stato attuale degli studi di storia locale e regionale, egli è gjunto a vedere il senso di una loro ripresa nell'interesse e nella produzione degli studiosi soprattutto in funzione del contributo che essi possono offrire alla elaborazione di una nuova e più approfondita interpretazione della storia italiana specialmente post-risorgimentale. Come ciò accadrebbe? Il Ragionieri riferisce le parole stesse con le quali N. Ros.- selli e G. Salvemini avevano auspicato una serie di studi vòlti a ricostruire - in opposiz~one al prevalente indirizzo degli studi sul periodo post-unitario, incentrati di preferenza sulla ·storia dello Stato e delle classi dirigenti - le minute vicende della provincia itarana. Il Rosselìì,. anzi, aveva arche additato nella diffusione delle idc-e e delle organizzazioni socialiste 1'argomento di maggiore interesse in tal senso e addirittura. aveva dettato un piano di lavoro abbastanza minuzioso, che è poi quello al quale praticamente il Ragionieri stesso si è attenuto. Questi però va oltre. A lui sembra, infatti, che Rosselli e Salvemini intendessero, più RECENSIONI che altro, di richiamare polemicamente alla realtà· la storiografia nazionale; la ricostruzione della vita provinciale italiana avrebbe finito così con l'offrire soìtanto l'opportunità di « integrare o giustapporre con contributi " dal basso ", con " squarci e spaccati di storia locale " » una visione della nostra storia postunitaria, di cui la trama essenziale ·sarebbe pur sempre restata « la storia dello Stato e della classe dominante, segnatam_ente: nei suoi aspetti politici e culturali ». Rifacendosi, invece, ad alcune annotazioni di Gramsci, il Ragionieri inquadra le sue ,ricerche nella prospettiva di una storiografia aperta nei ·suoi interessi e nel suo contenuto a suggestioni assai più larghe, che guardi ((ad un nesso più profondo e più ampio di questioni >>. La storia locale si sposa in questa prospettiva a quella « storiografia integrale delle classi subalterne >> - da seguire « solo per separate trattazioni monografiche, in corrispondenza dello stato di disgregazione sociale, politica e ideologica ,he accompagna il loro sviluppo in classi » -, · auspicata appunto dal Gramsci. Risultato: « quegli studi ,di storia locale che nella ricostruzione della storia d'Ital:a pongono a loro centro il movim~nto operaio non si giustappongono meccanicatnente ad una concezicne es~enzialmente politico-statale della storia d'Italia, ma preparano ed elaboran~ materiale per una [124] Bibloteca Gino Bianco

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