Dorso non fu sorpreso quando gli fu detto che aveva raccolto 31 mila voti. "f ornò ad Avellino a scrivere. E scrissse, in quei mesi, cose eccellenti; e, quando andavo a trovarlo, era sempre lieto di piantare in asso i clienti nel suo studio legale, pér venirsene a passeggiare sul Corso, e spiegarmi perchè la situazione italiana si andava « cristallizzando » · perchè i comunis6 costituivano un pericolo limitato, dato che non sarebbero mai riusciti a vi,ncere; perchè il solo sbloccamento della situazione poteva ve11ireda una nuova politica economica americana. La sera del].laMadonna del Carmine andai a trovarlo a casa, perche provava disagio ad uscire quando le strade erano affollate di gente chiassosa. Alla fine ci lasciammo con una certa amarezza. Era veramente tornato « silenzioso e selvatico nella verde conca dell'acrocoro irpino)), aveva ricominciato a ·studiare il ~uo « Mezzogiorno, paese misterioso e solenne, popolato da~la gente più buona, più sobria, più infelice d'Italia))' sentiva riprendere il coro di quelle che una volta aveva de.finito « le vane ed impotenti recriminazioni dei lunghi e misteriosi anni a venire>>. E fu l'ultima volta che lo vidi. Quando tornai ad Avel[ino, la volta successsiva, nel marzo del '47, Emilio Sereni, commemorandolo al Teatro Giordano, cercava poveramente di persuadere gli amici e i discepoli di Guido Dorso che l'ora era matura per iscriversi al Partito Comunista, depositario e continuatore del pensiero e dell'azione dell'autore di Rivoluzione Meridionale. RENATO GIORDANO Bibloteca Gino .Bianco
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