Nord e Sud - anno II - n. 3 - febbraio 1955

dallla terza a[la seconda persona : « Va bene, per la Svizzera sarà come dite voi, ma questi filibustieri qua, qua sopra - ed indicava il Nord Italia su una carta geografica - si devono distruggere lo stesso )). Convi,nto, dunque, che la soluzione della questione meridionale dipendesse dalla politica economica anglo-americana, vo[le tra l'altro trovare la strada della persuasione diretta. Cercò così contatti con ambienti alleati. Un inglese, classico diplomatico, in procinto di essere trasferito in una repubblica dell'America centrale e che aveva conoscenze assai vaghe dei prob!lemi italiani, si vide investito da Dorso con l'impostazione delle questioni di fondo della nostra scena politica, e già stentava ad orientarsi nella difficile terminologia dorsiana, ricca di termini qua~i « classe diretta )), « trivellatori >>, « Stato storico )), << occasione storico-politica », « ci1 ntt1ra di castità >), etc., quando il suo visitatore, a conclusione di una serratissima analisi, disse: « Ecco perchè ~a soluzione del nostro problema sta nel~le vostre mani! )). A questo punto il diplomatico inglese, sentendosi chiamare direttamente in causa, avvertì la necessità di porre molta attenzione alle parole di. Dorso, e domandò con ingenuo calore: « In che modo? )). Dorso che dal tono di I ui ebbe la conferma sicura che ben poco dell seme gettato avrebbe dato frutto, gli rispose con voce forte ed irritata, accompagnata -da un pittoresco intercalare dialettale: « Ora ve . lo spiego io di che ... si tratta! )). E l'inglese, che, ben addentro nella sj11tassi italiaJna, ignorava le profondità del dialetto, temendo di aver perduto una parola-chiave, si rivolse a me: « Cosa ha detto, in che modo, in che modo? )). Scoraggiatissimo, quailche minuto dopo Dorso mi confidava che quelli purtroppo non avrebbero mai capito niente, e che l'ultima speranz,a rimaneva in qualche visione illuminata e generosa dei dirigenti · . . amer1cain1. Per rifarsi, scrisse una serie di articdli sulla saldatura Nord-Sud, dopo cl1e l'esect1tivo nazionale del P. d'A., di cui egli faceva parte, ebbe votato un ordine del giorno meridionalistico. Tornò da Roma alla fine di ottobre, molto soddisfatto dopo la riunione, durante la quale era riuscito ad ottenere 1 l'impegno del partito a fare tutti gli sforzi per liquidare le strutture protezionistiche ed autarchiche, e lasciare che il paese si reg• gesse seguendo le leggi dell'economia di mercato. Dopo l'approvazione a:ll'unanimità del suo ordine del giorno, Dorso mi raccontò di essere stato [117] Bibloteca Gino Bianco

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