a farsi giustizia, sapeva bene che questo era solo uno slogan. E qualche .mese dopo doveva scrivere nella Rassegna d'Italia che la « saldatur_adi- ~namicaNord-Sud diverrà, forse, una necessità imprescindibile, che s'imporrà non tanto perchè la classe dirigente meridionale la comprenderà e politicamente ~a pretenderà, ma soprattutto se e in quanto nascerà dal naturale sviluppo degli avvenimenti)). E intendeva per « avvenimenti>) la politica economica degli Stati vincitori, degli U.S.A. in particolare. ~"1 veva coniato una parola, di cui era molto fiero: i « trivellatori ». Chiamava triveliatori del Nord gli esponenti dell'industria parassitaria settentrionale, che avevano costantemente sfruttato l'economia del Sud; ed era profondamente convinto che il problema essenziale da risolvere per sbloccare la questione meridionale fasse la liquidazione dei complessi antieconomici ,del Nord, grazie ad una politica liberistica dello Stato italiano. Ricordo che una volta venne a fargli visita François Bondy, che allora scriveva per la Gazette de Lausanne, per chiedergli una delucidazione dei termini della « questione meridionale». Dorso ['aspettava con _un certo nervosismo e cominciò a protestare contro il clichè ddlla presunta puntualità degli svizzeri, dato che alle 10 e mezzo in punto Bondy non si era presentato all'appuntamento. Ma, al suo arrivo, si animò, gli chiese scusa, con meridionale ospitalità, per il disordine regnante in redazione, e, dato che il suo ufficio era una camera di passaggio tra l'amministrazione e ila redazione, decise di ricevere l'ospite svizzero in un locale çestinato ad ospitare Ila crescente «resa>> de L'Azione. Seduto di fronte a Bondy, Dorso consentì a Guido Pierri ed a me di assistere alla sua esposizione sulla questione meridio1nale.Aveva chiarito ormai i termini politici del problema e, passato a quelli economici, aveva iniziato una filippica contro la grande industria del Nord. Diceva che l'avvenire de!lla nostra economia doveva consistere nell'eliminazione dell'industria pesa1 nte e nella creazione - non per far concorrenza alla Svizzera, aggiungeva con compiaciuta ironia - di una industria mec- _canicadi precisione, come l'industria di orologi... A questo punto Bondy lo interruppe e gli disse che la Svizzera esportava, perfino in Argentina, locomotive e trattori pesanti. Dorso si fermò imbarazzato, ebbe uin momento di esitazione, e poi disse con vivacità, passando improvvisamente Bibloteca Gino Bianco
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