Nord e Sud - anno II - n. 3 - febbraio 1955

come sintesi di liberalismo e di socialismo. Schiano teneva particolar~ mente a pubblicare un articolo che esponesse ['ideologia del P. d'A., mentre Dorso si rifiutava ostinatamente a qua!lsiasi caratterizzazione ideologica del partito. Inoltre Schiano, che si era accollato tutta la fatica per consentir e al giornale di uscire, voleva anche ottenere che il suo nome apparisse, e fosse conosciuto dai lettori. Ma Dorso non faceva concessioni a queste preoccupazioni elettora1istiche: non amava l'immagine di Schiano, , secondo cui il partito era ùn « organismo nuovo, risu[tante dalla fusione delle energie del socialismo e delle energie del liberalismo», e continuava a pubblicare i propri articoh sullo Stato storico ed il Mezzogiorno. Ciò con crescente preoccupazi_one ed irritazione di Alberto Barone (che faceva, con l'aiuto di Raffaello Franchini, la compilazione, sebbene· non avesse mai celato i suoi sentimenti monarchici), il quale, constatando la scarsa diffusione del giornale, diceva che gli articoli de!l direttore, sebbene eccellenti, erano dei « mattoni », e che il pubblico si rifiutava di comperare L'Azione, p•erchè era stanco di sentir parlare dello Stato storico. · Ma Dorso continuava: dopo l'accentramento statale, la magistratura, dopo la magistratura i~ prefetto; dopo il prefetto, il mare~ciallo dei RR.CC., dopo « l'architrave », la « voltina » dello Stato storico, sicchè Barone trionfò solo il giorno della morte di Mascagni, quando L'Azione, unico giornale del pomeriggio, fu il primo a portare la notizia, ed andò a ruba. Con qualche mallinconia di tutti coloro che constatavano con amarezza il declino dell'interesse dell'opinioine pubblica di fronte ai pro-- blemi politici: e si era soltanto a qualche settimana di distanza dalla bomba di Hiroshima e di Nagasa'ki. Dorso continuava a dire che bisognava pubblicare i'uno e l'altro, le notizie sensazionali e gli articoli politici; ma si scoraggiava quando vedeva il suo conterraneo irpino, giudice P ., veinirsene ogni sera a pren-- dere l'aria al balcone che affacciava su Toledo, e a leggersi gratuitamente il giornale. Gli sembrava questa ila prova senza speranza dell'immobilità e della miseria del Mezzogiorno: allora se ne andava a sedere accanto ad Ezechiele Guardascione, che gli parlava della sua « Napoli pittorica »; o accanto a Crescenzo Guarjno, che al1I'Azio11e fece i primi passi sulla strada che doveva poi coodurlo ai riusciti reportages dal Mezzogiorno sulla stampa nazionale. - Venne a Napoli Ferruccio Parri, Presidente del Consiglio, e Dorso Bibloteca Gino Bianco

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