progetto di piano, del quale pure condividia1no lo spirito e certe direttive annunziate. T_/_ on. Vanoni ha assicurato "che il Governo vigilerà con la rnassi111aattenzione affinchè eventuali for1nazioni monopolistiche non frustrino gli scopi del piano '·. Prendiamo atto di questa assicurazione, ma ci sia consentito di considerare con perplessità quell'aggettivo ''eventuali". E non soltanto perchè, proprio negli stessi giorni l'opposizione, sulla sua stampa e alla Conferenza N azionale del P.C.I., aveva concentrato la polemica sul problema dei monopoli; ma anche perchè " il giorno in cui un processo di espansione dovesse mettersi in moto e dovesse poi inevitabilrf1ente ingorgarsi a causa delle strutture 1nonopolistiche esistenti nel paese, noi saremmo in presenza di una situazione tipicamente inftazionistica che nessuna manovra del credito e del tasso d'interesse riuscirebbe piu ad arrestare "; nè si puo negare l'esistenza di un nodo monopolistico, tutt'altro che "eventuale '', che intralcia la politica d'intervento nel Mezzogiorno -· nel quadro del programrna straordinario della Cassa con1,e nel quadro più a111piodel piano Vanoni - e che deve essere risolutamente tagliato. IL FASCICOLO di gennaio 1955 dei Documenti di vita italiana - rassegna mensile edita a cura della Presidenza del Consiglio - pubblica alcuni dati relativi all'occupazione operaia dal 1951 al 1953. I dati riguardano 43 sottoclassi d'industria: per 1 3 di queste si considerano tutti gli stabilimenti esistenti, per le altre i soli stabilinienti che occupano al1neno 1 o operai. Dai totali risulta una di111inuzione di operai occupati nel 1952 (I. 733.591) rispetto al 1951 (1. 738.670); e un aumento degli operai occupati nel 19 53 (I. 737 .552) rispetto ali'anno precedente. Gli occupati sono così ripartiti dal punto di vista geografico: 1951 1952 1953 Italia Settentrionale . 1.381.525 1.363.102 1·359·973 )) Centrale . . . • . 213.866 218.801 221.322 )) Meridionale . . . . 90.766 93.220 97.281 » Insulare . . . 52 ·513 58.398 58.976 Quindi, a confronto del 1952, risulterebbe nel 1953 un aumento di occupazione della misura di 4000 operai circa; e questo aumento sembrerebbe essersi verificato nel Mezzogiorno continentale. Se pero si confronta il '53 con il '51, il numero degli operai occupati risulta inferiore di 1118 unità: cioè la fiessione del '52 rispetto al '5 1 non risulta del tutto corretta nel 1953. Ma qui, più che su quest'ultirna constatazione, che pure attenua l'ottimismo della pubblicazione ufficiale, si vuole richiamare l'attenzione sulla discordanza che questi dati presentano con quelli pubblicati sul numero di lugliosettembre 1954 del Notiziario Statistico edito dall'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro: discordanza notevole, anche se [105] Bibloteca Gino Bianco
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