Nord e Sud - anno II - n. 2 - gennaio 1955

Il disagio e l'estrema miseria di un'economia siffatta si manifestano, piuttosto che nella disoccupazione, in altri fenomeni ancor più allarmanti ed ugualmente rivdlatori: il bassissimo tenore di vita de'lla popolazione, l'emigrazione permanente e stagionale, la sottoccupazione contadina. Il Luzzatto, nella sua monografia contenuta nell'inchiesta parlamentare sulla disoccupazione, fornisce una tabella impressionante del reddito 1nedio annuo per abitante, che di seguito trascriviamo: 1861-65 . . . . . . 200 1881-85 . . 364 1866-70 . . . . . . 205 1886-90 . . . . 386 1871-75 . . 258 1891-95 . . . . . 4°4 1876-80 . . . . . 288 1896-900 . . . . . 420 Agli albori del nuovo secolo il. reddito annuo pro-capite è dunque ancora sensibilmente al di sotto di cinquecento lire; per quanto si voglia considerare elevato il potere d'acquisto della iira, è evidente che ci troviamo ai limiti della estrema miseria. · Un tentativo di ripartizione per classi fatto da:l Benini per l'anno 1881 indica che, su un totale di 554.551 famiglie censite tra le diverse categorie sociali, i 3/5 (cioè ben 312.285 famiglie) avrebbero avuto un reddito annuo inferiore a 500 lire (espresse in moneta corrente); 122.385 famiglie avrebbero avuto un reddito da 500 a 1000 lire; 44.595 da 1000 a 10.000 !lire; 3450 da 10.000 a 25.000 lire; e soltanto 1002 famigilie avrebbero goduto di un reddito superiore alle 25.000. Risultati che confermano l'appiattin1ento deI1Iacurva dei redditi ed il bassissimo tenore di vita della popolazione. \~- =;; Il risparmio, in questo periodo, raggiunge a stento la media di 10 lire annue per ab~tante, e quindi la formazione di nuovi capitali e la possibi1litàdi iniziative finanziarie che siano ind;pendenti dall'estero è praticamente inesistente. Tutta l'economia nazionale sembra gjrare in un circolo chiuso, dove j} livello infimo del reddito non consente nè un apprezzabile incremento nei consumi nè un tasso di formazione dei capitali che possa poi, in 11nsecondo momento, indurre un aumento del reddito nazionale. I soli investimenti di qua!lche importanza - che sono quelli relativi al~e costruzioni ferroviarie e all'apertura delle nuove strade naziona1 li - possono essere fina11ziati soltanto mediante una pressione fiscale durissima, che opera soprat11tto attraverso il debito pubblico e le imposte dirette: malgrado il sistema poiitico quasi oligarchico vigente in quegli anni di Bibloteca Gino Bianco

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