del Medio Agri e Sinni, dove, su 24 Comuni, 12 non hanno ancora l'asilo. I rilievi statistici, sia quelli che si riferiscono al numero degli am~ messi gratuitamente, sia gli altri che indicano il considerevole apporto degli Enti che hanno curato largamente la refezione, sono in generalle corrispondenti a quellli riscontrabili in ·tutta Italia. Ma il beneficio del- )'ammissione gratuita e della refezione non può costituire un fattore così_influente ai fini organizzativi e funzionaii dell'asilo. In nessuna altra regione, come in Basilicata, è sentita la necessità di asili e scuole materne, ed in genere di opere educative e assistenziali per l'infanzia; la prolificità della popolazione e le occupazioni prevalenteme 1 nte agricole di essa operano in modo che i bambini, fin dalla tenera età, si trovino sottratti alle cure materne ed abbandonati a se stessi: non trascurabile causa, questa, dell'elevato indice di mortalità. Ad onta di queste esigenze, qui più vive che altrove, l'asilo, ancora oggi, salvo rare eccezio1 ni, ·rappresenta il ricovero e la custodia del bambino, che viene sottratto alla famiglia per alcune ore del giorno; esso serve, si può dire, a questo solo scopo, perchè nè i locali, 1nèla suppellettile, e tanto meno il gran numero dei frequentanti _per insegnante obbediscono a razionali criteri pedagogici. 111 dato ufficiale regionale dà la media di 56,9 alunni per insegnante, contro quella nazionale di 42. Ma in alcune situazioni comunali è dato risco,ntrare anche più di 100 alunni per insegnante. Inoltre la suppellettile razionale, il materialle didattico, l'arredamento specifico dei tavolinetti, armadi, scaffa1li,piante, giocattoli, sono quasi sempre insufficienti. Di solito i bambini vengono costretti, con irrazionale rigore, nei soliti banchi a due posti, che spesso non sono neanche sufficienti. Pochissimi sono gli asili che hanno rendite patrimoniali (2 ). I localli - come risulta dalla specifica nota informativa dell'Ufficio beneficenza e assistenza pubblica di Potenza e dal prospetto per la provincia di Matera - sono i più disparati e inidonei, vo[ta per volta presi in fitto dai Comuni, - dagli E.C.A. o da Enti vari; spesso aggregati a vecchi monasteri o ad altre istituzioni re'ligiose. E' vero che non è assolut~mente pregiudizievole per il funzionamento delle scuole che 1 la sede si trovi aggregata ad altre istituzioni, sia pure in locali non del tutto idonei, ma è anche accertato che ( 2 ) E, precisamente, per la provincia di Potenza, i seguenti: Avigliano, Brienza, Castelgrande, Laurenzana, Potenza, Rivello, San Fele, Trecchina, Sant'Arcangelo. Bibloteca Gino Bianco
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