Nord e Sud - anno II - n. 2 - gennaio 1955

pericolo reazionario», e gli organi -provincialie regionali ad organizzare all'uopo « comitati di difesa della libertà e della Costituzione>>.Nella misura in cui questa usurpazione di temi liberali sarà ancora possibile, i comunisti non potranno che accrescere la loro capacità di espansione; anche sul piano delle « adesioni frontiste >> le attuali difficoltà potrebbero tro- . . varst r1mosse. Le correnti democratiche sono dunque oggi innanzi ad una scelta: i comunisti sarebbero messi in grave difficoltà da una iniziativa liberale dei governi e dei partiti democratici che si svolgesse organicamente e coe- . rentemente su tutti i piani, da quello politico a quello amministrativo. ( l1 i sono problemi, attuali ed urgenti, intorno alle cui soluzioni si decidono << le fortune o le sfortune dei partiti. Se lo Stato democratico e repubblicano li risolve, esso si rafforza e piega alla sua legge tutti, anche i comunisti, ammesso che non volessero piegarsi>>.Sono parole dell'on. Nenni, come è sua una ,sortazione alla « buona politica e buona amministrazione >>, alla « austeritàdi vita e di costumi >>). Se governo e partiti democratici si accingesserorisolutamente ad una opera del genere, verrebbe 1neno la forza di attrazione liberale ed antifascista che della tattica frontista è la principale condizione. I comunisti potrebbero addirittura restare impigliati nella loro stessa rete ed alienarsi proprio quella opinione pubblica qualificata che vogliono far prigioniera; special1nentese, il giorno i12cui si svolgesse questa azione democratica nel Paese, si insistesse per converso, da parte loro, nella disinvolta spregiudicatezza di cui hanno dato un saggio anche nella cita'tacircolare, là dove parlatio di intensificare i contatti con i monarchici ed i fascisti, « senza preconcetti ideologici>>,facendo leva su motivi nazio11alisticiin funzione antiatlantica e antieuropeista. [sJ Bibloteca Gino Bianco

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