Nord e Sud - anno II - n. 2 - gennaio 1955

dei vecchi ceti dirigenti politici, industriali e culturali, assolutamente incapaci di comprendere la realtà di una situazione e soprattutto di seguirne l'incessante e rapido progredire, hanno contribuito a catturare un numero non ìndifferente di intellettuali, ad imprigionare le attività culturali locali, adeguandole e dirigendole a fini di partito, ed a creare una situazione in cui più facilmente potesse prosperare il frontismo politico. Posto entro questa cornice, che rispecchia, purtroppo, un'amara realtà, il convegno napoletano organizzato dall'A.I.L.C. acquista preciso rilievo politico. La creazione di una fitta rete di circoli di cultura, che condividano i fini ed i metodi dell'Associazione e che, pertanto, intendano la cultura al di fuori di ogni totalitarismo e di ogni confessionalismo, il potenziamento organizzativo dei circoli già esistenti, potrà e dovrà servire a liberare dalla soggezione verso le sinistre gli intellettuali meridionali, che, abbandonati a loro stessi e respinti ai margini della vita pubblica dall'invadenza delle clientele, dalla pressione clericale e dai residui del nazionalfascismo, sono stati troppo facile preda dell'organizzazione della cultura tentata ed attuata, con spregiudicato trasfor1nismo, dai comunisti. L'iniziativa dell'A.I.L.C., dunque, giunge a buon punto per contribuire in modo che si spera determinante (ma che tale non potrà essere se non vi sara.nno coraggiose iniziative locali) a creare un diverso stato di cose e ad avviare il Mezzogiorno verso una situazione nella quale il frontismo culturale non possa più trovare giustificazione, ove mai ne abbia avuta 11na. Bisognerà costituire non già associazioni anticomuniste, ma semplicemente e assai più efficacemente circoli senza aggettivi, che si propongano di diffondere i valori della cultura viva e libera, e che proprio nell'esercizio di questa funzione educativa trovino la forza di vigilare contro tutti gli attentati alla libertà, da qualsiasi parte essi provengano, contro ogni asservimento della cultura ai fini di una parte politica. L. A. I congressi del Re Il congresso ed il convegno dei due partiti monarchici concorrenti, il P.N.M. ed il P.M.P., svoltisi negli stessi giorni (12 e 13 dicembre u.s.) rispettivamente a Milano ed a Roma, si prestano opportunamente a qualche considerazione di carattere generale, che supera la risonanza e il rilievo politici - in verità estremamente limitati - dei due avvenimenti. Usciti da una scissione che ha logorato le forze dell'uno e dell'altro senza giovare ad alcuno, intenti l'uno e l'altro da mesi ad una polemica che ha rivelato l'origine personalistica del contrasto, senza peraltro attribuirgli una benchè minima causale ideologica od un qualsiasi significato politico, i due tronconi monarchici affiBiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==