Nord e Sud - anno II - n. 2 - gennaio 1955

fondo di assicurazione che su quella ipotecaria. Se questa interpretazione fosse corretta, si spiegherebbe come mai appaia trascurato quel problema dell'acceleramento delle procedure di concessione dei mutui di miglioramento, che, almeno nelle regioni meridionali, si presenta con caratteri tanto gravi ed urgenti da far desiderare la inclusione di un provvedimento risolutivo nel primo tempo della riforma. Infatti, se tale problema presentasse in tutto il Paese, come presenta nelle regioni settentrionali, caratteri meno gravi e meno urgenti; per la sua pur necessaria soluzione definitiva, potrebbe forse anche essere conveniente attendere il terzo tempo della riforma ed il funzionamento del fondo di garanzia, ammesso che tale fondo riesca a produrre gli effetti sperati. Le proposte relative al riordinamento strutturale del credito agrario - da realizzare nel secondo tempo della riforma - sono quelle più ampiamente illustrate nella relazione, perche il riordinamento che esse suggeriscono viene giudicato tale da « contribuire anche ad affrontare le deficienze funzionali connesse alla assenza di coordinamento, che menoma l'efficacia dell'azione creditizia dei veri jstituti, ed alla scarsita di capitali disponibili per il finanziamento dell'agricoltura)>. Parte, infatti, il prof. Dell'Amore, dalla convinzione che alcune delle più gravi deficienze del sistema attuale dipendano dal fatto che le autorizzazioni all'esercizio del credito agrario siano state estese a troppi istituti ed enti, senza sufficiente controllo sulle vere intenzioni dei richiedenti e sulla loro concreta. attività, dalla mancanza di coordinamento dell'opera svolta da tutti gli istituti che esercitano il credito agrario. Tali deficienze sarebbero rivelate dalle sperequazioni esistenti tra le diverse zone del Paese per quanto riguarda le disponibilità di fondi ed i livelli dei tassi delle operazioni, oltre che dalla generale scarsità di mezzi per i finanzjamenti all'agricoltura e dalla media troppo elevata di quei livelli. Le proposte relative - che per la loro ampiezza ed organicità, costituiscono un vero e proprio progetto - prevedono, di conseguenza, che, pur restando tutti gli istituti liberi di concedere prestiti agli agricoltori a condizioni diverse, l'esercizio del credito agrario propriamente detto, disciplinato dalla legislazione speciale, venga limit8to ad un sistema di istituti, « che intendano dedicarvisi senza fini di lucro diretto e che siano disposti a concedere i finanziamenti a tassi moderati)), a destinare per i finanziamenti stessi un volume di mezzi adeguato alle loro disponibilita, « a rinunciare alla piena libertà d~azione )) quale << prezzo dei vantaggi)) che trarranno dalla appartenenza al sistema. L'organizzazione specializzata di credito agrario risulterebbe, perciò, costituita quasi esclusivamente da istituti di natura pubblica, che, non avendo azionisti da remunerare, possano ispirare la propria condotta « a considerazioni di indole sociale piuttosto che a motivi dj privato tornaconto)), anche se non è da escludere che talune banche private di credito ordinario possano ravvisare la convenienza di sottostare a quelle condizioni. Il coordinamento e l'orientamento del sistema ed il potenziamento e la BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==