E' da augurarsi pertanto che, anche su questo problema, le categorie interessate dell'Italìa meridionale si orientino tempestivamente, al fine di contribuire alla scelta della soluzione più conveniente e non lasciarsi sorprendere, impreparati, dagli avvenimenti. A complemento di questo rapido esame sulle prospettive del pool verde, quali si sono venute delineando nei rapporti degli esperti, non può essere trascurato un accenno, sia pure breve, al problema della mano d'opera agricola, parti .. colarmente avvertito nell'Italia meridionale. E' ammesso dai tecnici come principio incontestabile che il mercato uni-- ficato presuppone, per un efficace funzionamento, oltre agli altri requisiti, anche quello della libera circolazione della mano d'opera agricola, all'interno dell'area verde. Al riguardo, bisogna tener presente, però, che nel linguaggio degli esperti il mercato agricolo unificato rappresenta lo stadio finale cui tende l 'Organizzazione, mentre, nella fase iniziale, ben difficilmente si potrà andare oltre semplici accordi bilaterali per il trasferimento di mano d'opera dai paesi in cui essa è in eccesso a quelli che ne difettano. Si tenga inoltre presente che un aumento della produttività, quale è generalmente auspicato e che verrebbe realizzato mediante t1n adeguato sviluppo della meccanizzazione agricola, porta facilmente ad un aun1ento della disoccupazione bracciantile; solo in una fase successiva e in una prospettiva a lungo termine può essere considerata la possibilità di un a·ssorbimento della mano d'opera disoccupata, attraverso il favorevole ~ viluppo del ciclo di trasformazione agricolo-industriale dei prodotti, in conseguenza di eventuali investimenti internazionali, mediante la qualificazione progressiva della mano d'opera, le migrazioni interne dovute ad eventuale ridistribuzione dei fattori produttivi e l'opera di riforma fondiaria. E' questo un problema vitale per il Mezzogiorno, problema per altro di notevole complessità e delicatezza, che non deve essere sottovalutato dai nostri negoziatori, anche in vista dei suoi riflessi politici e sociali. Appare quindi opportuno ripetere ancora una volta che l'esame approfondito dell'incidenza di tali questioni sull'eco11omia dell'Italia meridionale non puo essere ulteriormente . ' r1nv1ato. G. M. La riforma del credito agrario Il credito agrario in Italia, come è noto, è tuttora sostanzialmente regolato da quel R.D.L. 29 luglio 1927, n. 1509, che parecchie disposizioni hanno successivamente integrato e modificato, nel tentativo di adattare alle mutate esigenze dell'agricoltura ed a finalità più accentuatamente sociali un ordinamento creato in tempi ed in condizioni molto diverse da quelle attuali. Gli adattamenti, per essere ispirati da ragioni contingenti, non sono stati sempre informati ad unità di criteri e, come di solito avviene, non sono riusciti nè a correggeFe Bibloteca Gino Bianco •
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