Nord e Sud - anno II - n. 2 - gennaio 1955

Editoriale Organ,izzato e diretto dai comunisti, si è svolto a Napoli ( 4 e 5 dicembre) il II Congresso del Popolo meri.dionale. Così l'Unità come l'Avanti!, inalberando la vecchia insegna del Fronte Popolare, hanno tentato - con più insistente premura che non altre volte - di accreditare il Con-gressocome luogo di convergenza di un vasto movimento di <( rinascita))' del quale fanno parte anche i comunisti, non senza però la considerevole partecipazione dl forze, correnti, tradizioni socialiste e democratiche ·di varia tendenza. Pur di fugare il sospetto che tale movimento abbia la sua origine e le ragioni del suo sviluppo esclusivamente 11,ell'iniziativacomunista, l'Unità ha perfino ammesso che sono stati reclutati qua e là esponenti del vecchio trasformismo, impiegati, però, manco a dirlo, « in fun,zione antitrasformista >>. E, quasi che la loro spregiudicatezza tattica incontrasse questa volta dei limiti obiettivi·, i comunisti hanno più che 1nai messo in rilievo il vecchio argomento secondo il quale il loro « meridz·onalismo » trascende in realtà « gli in-teressicontingenti di ogni formazione politica ». Da questa più insistente premura nell'avanzare l'itJsegna .di Fronte Popolare ci sarebbe quasi da dedurre che i comunisti avvertono una nuova preoccupazione: che, cioè, quella insegna, la qt«zle è ancora valevole a molti effetti, possa però riscuotere oggi o in un prossi1no domani, minor· credito di quanto ne abbia riscosso nel recente passato. Certo, a ripercorrere la storia del «frontismo>>nell'Italia meridionale, saltano agli occhi le profonde 1nodificazioni intervenute, fra il '46 e '54, nelle possibilità per i comunisti di mascherare il peso della loro prerenza dietro spesse cortine fumogene. Dalle ampie alleanze di difesa repubblicana del 1946 al successivo reclutamento indiscriminato di « fianBiblotecaGino Bianco ..

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