Nord e Sud - anno II - n. 2 - gennaio 1955

potuto trovare in questa società le ragioni di una rottura con reazioni primitive cd incontrollate e barbariche. Proprio perchè per noi questa lunga opera di costruzione politica ed economica dello Stato democratico vuole avere una dimen- ~ione ltmana nuova e libera, ci rifutiamo di vedere il rapporto tra miseria e banditismo come un nesso meccanico e deterministico di causa ed effetto, non credia1no ai miracolismi delle rivoluzioni economiche che non si accompagnino alla liberazione civile, ossia alla rivoluzione politica. Siamo convinti, però, che la miseria e l'arretratezza economica favoriscono il perdurare di strutture morali e sociali primitive, il permanere delle popolazioni miserabili ad ltno stadio di civiltà arretrato, il permanere dei rapporti umani ad un livello bassissimo e sostanzialmente incivile, l'impossibilita di far penetrare concetti che richiedono un più avanzato grado d'educazione. Da tutte queste cose il banditismo non è già causato, ma grandemente favorito : esse creano come la temperatura ambientale che consente al banditismo di crescere e di ingigantire. Quando le avremo tolte, avremo non già ucciso l'istinto nel cuore degli uomini, ma creato nella sua anima e nella sua mente le condizioni più favorevoli perchè quell'istinto resti inefficace, perchè la sua umanità si manifesti libera e operosamente creativa. V. D. c. L'esigenza di una politica agraria coordinata sul piano europeo è stata avvertita da tempo. La unificazione del mercato agricolo europeo è t1na soluzione consigliata da una serie di ragioni urgenti ed attuali : la allarmante constatazione, fra l'altro, che l'Europa continua ad importare il 40 % di prodotti agricoli essenziali da mercati cxtracontinentali, la qual cosa aggrava la generale penuria di mezzi di pagamento nei confronti soprattutto dell'area del dollaro; la osservazione che il consumo di tali prodotti, indispensabili per una equilibrata e razionale politica alimentare, è inferiore a quanto dovrebbe essere e che la distribuzione, sia per paesi che per categorie di consumatori, è anch'essa insoddisfacente; la necessità di assicurare al mercato agricolo una certa stabilita di prezzi, e quindi di rimunerazione per gli agricoltori, stimolando così una maggiore produttività. Era sembrato in un primo tempo che la liberalizzazione degli scambi (principale obiettivo dell'azione dell'OECE) potesse costituire il rimedio più idoneo - e per l'Italia, anzi, il rimedio sovrano - per ovviare a talune più gravi deficienze strutturali del mercato agricolo; in modo che, attraverso una più larga e libera ripartizione dei prodotti agricoli nell'ambito dell'area europea, l'incontro fra la domanda e l'offerta potesse assolvere più facilmente la sua tipica BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==