Nord e Sud - anno II - n. 2 - gennaio 1955

affidate. Solo il criterio del rendimento deve presiedere a tutto il periodo di prova; e l'Ente deve essere sempre in grado di dimostrare a tutti che a quel criterio si è 11niformato, quando i comunisti denunciano, come sempre denunciano, che questa e quella assegnazione definitiva è stata sospesa perchè l'asse- . . . ' . gnatar10 provv1sor10 e comunista. Data l'ampia diffusione che hanno avuto le equivoche indiscrezioni pubblicate dalla stampa, e ammesso che queste indiscrezioni sono ben lontane dall'interpretare intenzioni del Governo (perchè, se così fosse, ben altro dovrebbe essere il nostro commento), è auspicabile che vengano fermamente e pubblicamente definiti i criteri cui gli Enti dovranno attenersi in questa fase della riforma: criteri obiettivi, fondati sulla valutazione del rendimento medio degli assegnatari nel periodo triennale di prova. Non si creda che questo sia un astratto moralismo: è semplicemente un problema politico, il più importante, forse, dei problemi politici che pone lo sviluppo dell'opera di riforma. Ed è un problema politico non solo nella misura in cui un tipico esempio di malgoverno potrebbe facilitare l'espansione co~unista; ma anche - ed anzi soprattutto - nella misura in cui la riforma non si esaurisce nell'assegnazione di terra, ma tende appunto a liberare dal peso di invecchiate strutture sociali · i contadini per immetterli nel circolo della vita moderna, in una società civile. La classe dirigente democratica, lo Stato democratico italiano, che si è assunto questo compito di educazione politica e di liberazione, non può sostituire alla giustizia l'inganno opportunistico senza compromettere tutte le sue ragioni, senza perdere, infine, la più importante battaglia che esso viene conducendo nel Mezzogiorno. N. d. R. Banditismo in Sardegna I carabinieri hanno ammazzato Pasquale Tanteddu, « su balente >>: e i quotidiani del continente, i grandi settimanali in rotocalco hanno, d'un tratto, riscoperto la Sardegna, terra rude e misteriosa, dove i miti pagani del sangue hanno ancora valore di magico esorcisma, dove il sentimento orgoglioso dell'onore conserva intatta la sua forza primigenia, dove tutto, fin la miseria, è leggendario e barbarico. Sono i benefici effetti della democrazia: lo diciamo senza ironia, pur se - come si vedrà più avanti - le molte parole che sono corse ci lasciano pensosi e staccati. Altra volta il pseudo-moralismo fascistico avrebbe coperto d'un velo l'amara vicenda, a tutela di quello che esso considerava l'onore nazionale, avrebbe taciuto tutto, il convulso gesto del brigante che rapina ed uccide come la rattristata opera dei giustizieri. Oggi, almeno, fasci di luce illuBibloteca Gino Bianco

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