' GIORNALE A PIU VOCI • Assegnatari comunisti A proposito delle « direttrici amministrative)) recentemente emanate dal Consiglio dei Ministri, molte riserve sono state avanzate da varie parti. Noi ci associamo a quelle espresse da Il Mondo, sia per considerazioni di principio, sia « in nome dell'intelligenza)) : le illegalità non si sanano con le circolari ai prefetti, ma con l'applicazione della legge nei confronti di tutti coloro, comunisti e non, che hanno cercato di eluderla e di violarla; l'eccesso di poteri discrezionali attribuiti all'esecutivo porta fatalmente a un « interminabile e distruttivo processo a catena)) e crea un clima di insicurezza per tutti. Alla fine, potrebb~ anche darsi il caso che, pur diradando in apparenza le manifestazioni di massa indette dai comunisti, le urne risultassero imbottite proprio di quei voti la cui somma si vorrebbe ridurre. Perciò ci sembra che siano coerenti a sostenere l'adozione di tali sistemi soltanto coloro che spingono la loro logica repressiva fino in fondo, fino cioè all'abolizione delle urne: noi ci vantiamo di non essere fra questi. Facciamo nostra, d11nque, l'esortazione del settimanale Cronache: « difendìamoci dal comunismo ma anche da chi tenta di servirsi della lotta al comunismo per sbarazzarsi di quanto ancora sopravvive in Italia di spirito laico e liberale)). Abbiamo anche sondato in alcuni ambienti le reazioni d'opinione di fronte alle « direttrici )) del Governo, così come sono state presentate da gran parte della stampa: abbiamo trovato, al di là di ogni previsione, in ambienti tutt'altro che comunisti, moti d'irritazione che possono portare molto lontano e commenti amari per il comportamento di questa parte della stampa, il cui atteggiamento non ha raggiunto alcun effetto convincente. Che i provvedimenti siano stati comunicati « in maniera disordinata e confusa )) è dimostrato dal fatto che ha trovato ampia eco sulla stampa una versione particolare di essi, rientrata dopo due giorni, sia pure senza smentita. Ci riferiamo al problema delle assegnazioni di terre. Si è scritto, cioè, che da ora in poi saranno esclusi dalle assegnazioni della riforma agrarìa i contadini comunisti. Affermazione gravissima e irresponsabile: bisognerà forse attribuirla allo zelo professionale di qualche azzardato osservatore politico? Bibloteca Gino Bianco
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