prestarsi. O, infine, nel nome de[la Resistenza, proponevano anche un « fronte antifascista )) che comprendesse cattolici e goliardi, in cui incvitabiln1ente sarebbe scomparsa ogni differenza ideale, sostituita forse da una attiva iniziativa po'litica, massiccia ma conformista nel suo fo-ndo. Erano proposte avanzate via via a secoinda delle circostanze, e come tali clestinate a cadere, in quanto ci si trovava ormai di fronte a consistenti realtà etico-politiche. A questa « nuova storia)) dei giovani cattolici e comunisti l'U.G.1. intanto non restava certo estranea o indifferente, ma, come sarebbe facile dimostrare (e qua e ~à traspare anche da qt1esti nostri sommari accenni), la condizionava; non so1 lo idealmente, ma concretamente, nella polemica d'ogni giorno e attraverso le proprie prese di posizione politiche. Ma questo dialogo, che investiva termini sempre più vasti ed impegnativi, logorava al tempo stesso l'U.G.I.: essa si trovava di fronte a gravi responsabilità; diveniva l'interprete di u;na tradizione laica, capace, sul terreno concreto della politica, di respingere cattolici e comunisti, anche e soprattutto quando essi si impegnavano a fondo. I[ significato del['ultimo co-ngresso dell'U.G.I. a Milano, nell dicembre '53, sta appunto nel tentativo di padroneggiare compiutamente questa sitt1azione, di garantire una iniziativa politica costante, di trovare i termini più ~satti della polemica in corso. E, come riconobbero gli stessi cattolici, l'U.G.I. fu capace di impostare i problemi della collaborazione e del contrasto fra « laici )) e « catto'lici )) in termini che si possono ben dire ,nuovi, specialmente se riferiti ailla vita politica italiana dal '45 in poi. L'Intesa, come tale, venne attaccata in quanto rappresentante in piccolo dell' « unità politica)) dei cattolici. Ma dov'era, in che consisteva tale <<unità))' se al primo tentativo d'impegnarsi a fondo si presentavano in essa atteggiamenti così diversi, forse contraddittori, in ogni caso non concilianti? Tale unità s'era retta fino al[ora come espediente elettorale, come accordo di vertice fra organizzazioni dissimili, come pesante oppressione di ogni iniziativa individuale o organizzata, che cercasse una seria giustificazione ad un'azione dei giovani universitari cattolici, che non fosse dimentica delle ragioni ideali, loro proprie. Da qui l'equivoco fondamentale di una collaborazione fra U.G.I. ed Intesa, vissuta senza fiducia e senza frutto, nei singoli Organismi Rappresentativi e nell'U.N.U.R.I. Una collaborazione che intanto era stata fruttuosa, ~n quanto catto~ici singoli, Bibloteca Gino Bianco
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