• moder11ità di alcune posizioni di Gramsci. Si parlò dei « fuorusciti >> con reverenza e co1nmossa simpatia, e la Resistenza e la Liberazione furono avverqte come il fatto politico che condizionava la vita stessa degli Organismi Rappresentativi, e da qui se ne intese e approfondì il significato per tutta la vita nazionale. Al fondo restava vivo, al di là dei facilli abbandoni, i1lrichiamo a Croce ed Omodeo. Punti di riferimento ideali, variamente integrati e mutati, diversamente interpretati, talora vivacemente di_scussi: così 1l'U.G.I. veniva prendendo tutta 1 la consistenza ed il vigore di una forza etico-politica, con una sua solidità e maturità. Si giungeva al sesto congre_ssodell'Unione Go_liardicaItaliana, tenuto a Firenze nd settembre 1952, che veramente, nella storia dell'U.G.I. e d1 tutti i movimenti universitari, è stato, e resta, di grandissima importanza. L'U.G.I. riusciva a trovare la forza di definirsi, senza mettere in pericolo la sua unità e senza imbrigliare la sua azione in inu1ili schemi. Dalla constatazio11"edelle deficienze delle Università italia,ne, dalla polemica con gli universitari catto'lici e comunisti sugli Organismi Rappresentativi, si risaliva senza sforzo ad una visione più larga, che riusciva ad inserire l'azione dell'U.G.I. nel piano più vasto del Paese. Le ~rve _verso i _« partiti ... - ~inori ))' in quanto dimentichi deJlle loro tradizioni culturali, privi di consistenza etico-politica, incapaci di una organizzazione moderna, e tutti assorbiti nel1 le contingenze politiche, erano uno degli aspetti di tale visione più ampia. D'a[tra parte, l'U.G.I. ribadiva la sua qualità di movimento schiettamente universitario, libero da ogni influenza estranea, indifferente ad ogni_ ambjzione di carrierismo politico. Nello stesso tempo, si venivano delineando vari pericoli: intanto, la attenzione dell'U.G.I. rimaneva iillogicamente concentrata sull'U.N.U.R.l. e sugli Organismi Rappresentativi, e non si riusciva a elaborare un piano di azione conseguente per le associazioni (non si capiva, cioè, che in tanto valeva 11 'azione esercitata nella rappresentanza generale degli universitari, in quanto da qui se ne traessero ragioni di vita per le associazioni); e, poi, nasceva il problema di come si sarebbe manifestata quella tensione etico-politica, se1npre crescente nelll'U.G.I. V'eran degli idealli, delle esi genze, delle speranze che si riferivano, natural~ente, a tutta la vita poli---. tica italiana. L'esperienza vissuta nell'ambito universitario aveva portat alla riaffermazione intransigente di alcuni valori fondamentali, che si vedevano altrove misconosciuti e compromessi. D'ailtra parte, proprio per Bibloteca Gino Bianco
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