Nord e Sud - anno II - n. 2 - gennaio 1955

universitari che le si opponevano, ed attraverso il necessario approfondimento delle ragioni ideali che la condizionavano e le consentivano al tempo stesso una costante iniziativa. Anzi parve quasi, per qualche anno, che i goliardi trascurassero le lloro associazioni, unicamente preoccupati, forse con entusiasmo un po' improvvido, di edificare la « democrazia universitarja >>. In realtà, in questo mo,do l'U.G.I. veniva elaborando le sue esperienze organizzative, politiche e mora'li, ed i suoi giudizi storici ed etico-polit~ci: in ciò, :non solo i due atteggiamenti dell'U.G.I., quello << tradiziona1 le >> e quello cosiddetto «politico», ritrovavano una loro sintesi efficace, ma si determinava anche la possibi[ità di un'iniziativa, non ristretta all'ambito universitario, ma rivolta anche a tutti i giovani. Le prospettive si allargavano ... Il conformismo dei cattolici, il tatticismo dei comunisti venivano, per così dire, scoperti e combattuti ogni giorno. La yita universitaria diveniva, per i giovani dell'U.G.I., occasione di re3le iniziativa politica. E, _ nello stesso momento, attraverso la polemica sugli Organismi Rappresentativi, i goliardi non solo si rendevano esperti delle deficienze dei loro Atenei, ma misuravano la profonda, ineliminabile indifferenza dei gruppi oppositori per il libero esercizio della cultura e della ricerca. Concentrando l'attenzione sul momento dello studio, della formazione professionale, dell'educazione del giovane, lenta, .libera e consapevole, essi finivano con il ritrovare Ie ragioni d'u·na polemica a fondo con cattolici e comunisti. La lotta politica necessariamente s'illuminava per i goliardi delle sue ragioni ideali; un'antica tradizione culturale, vissuta di [ibertà e in [ibertà, ne costituiva le premesse necessarie, pur con un costante e non vano desiderio di modernità. La stessa polemica con i giovani cattolici e comunisti non permetteva indugi su un passato fatto rivivere ta[e e quale; le deficienze dell'università e della cultura accademica erano parte e conseguenza di quella stessa tradizione libera1 le a cui ci si richiamava; [e necessità organizzative affrontate con impegno, in ogni Università e nelle città di provincia, portava110 ad un continuo co-ntatto con la vita presente. L'U.G.I. non si rifece così puramente e semplicemente alla cultura· liberalle prefascista, ma piuttosto a quei moti di resistenza al fascismo, che si avvertivano ricchi di promesse per l'avvenire. Ci si richiamò spesso alla « Rivoluzione Libera1 le >> di Gobetti; a tutti quelli che gli furono idealmente vicini, e specialmente a Guido Dorso. S'apprezzò il vigore polemico e [a sicura Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==