Nord e Sud - anno II - n. 2 - gennaio 1955

nizzazioni confessio.nali, sosteneva:no per gli Organismi Rappresentativi competenze puramente assistenziali, miseramente tecniche, al più sportive. Nella sollecitudine per gli studenti bisognosi, nell'occuparsi dellle più ovvie esigenze della vita universitaria (appe!li d'esami, orari, firme di frequenza etc.), nell'indulgere ad una organizzazione sportiva che, concepita all'interno del binomio assistenza-sport, era di c.hiara marca fascista e reazionaria, essi esaurivano ili significato della rappresentanza universitaria. Parlavano così di un utiile esercizio di « democrazia formale», come preparazione alla vita pubblica. I goliardi del~'U.G.I. in quegli anni ('46-'47-'48) apparivano più legati a,Ile loro associazioni, diffuse specialmente nel:e università dell'Italia settentrionale, che non agli Organi~mi Rappresentativi. Le associazioni, legate direttamente a costumi studenteschi tramandatisi via via, venivano presenta te, miticamente, anche come depositarie d'una tradizione di libertà e indicavano all'universitario come figura ideale un tipo spregiudicato e beffardo, pronto a difendere gli ideali civili e politici nei momenti decisivi, epperò amante, nd corso delle sue giornate consuete, d'una vita apparentemen1e dispersa, serena e spensierata, anche se capace di studio e di severe responsabilità. Per ciò i goliardi riluttavano non poco, diffidenti ed estranei, di ·fronte a questa invadenza di partiti e di chiese, di politica e di confessiona!lismo. Fu dall'incontro e dallo scontro di queste tre forze: cattolici, goliardi e comunisti, che derivò la fisionomia dell'Organismo Rappresentativo universitario in Italia. L'U.G.I. rappresentò un momento di conciliazione effe\ttiva, pur tra contrasti, spesso rinnovati dal '49 ad oggi. Opponendosi 'deciçamente ai comuni~ti i quali rischiavano di pretendere alla fìn fine che gli Organis1ni Rappresentativi si disinteressas~ero dei problemi della scuola, per asst1mere una discutibile !unzione di avanguardia politica nel mondo giovanile, e, d'altra parte, reagendo al mortificante conformismo dei cattolici, l'U.G.I. indicò negli Organismi Rappresentativi lo strumento per l'effettivo rinnovamento delll'istituto universitario. Gli Organi~mi Rappresentativi non si devono interessare d·rettamente e superficialmente dei problemi politici generali: gli universitari che vogliono far questo possono utilmente operare nei partiti. D'altra parte è assurdo ridurre il significato della rappresentanza di tutti gli universitari allla assistenza e allo sport. V'è anzitutto da rivendicare una competenza cullturale degli OrgaBibloteca Gino Bianco

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