inoltre l'indice di frequenza all'università assai basso, i molti studenti im-- piegati, etc. sono tutti dati che non permetteranno per molti anni di supe- _ rare fil. limite indicato). Una osservazione preliminare su questi dati appare necessaria: l'aume11todi voti dei cattolici è !legatoall'aumento dei votanti e ad uno sforzo organizzativo più intenso (si costituisce l'Intesa Universitaria che si basa essenzialmente su F.U.C.I., Gruppi Giovanili della Democrazia Cristiana e Congregazioni Mariane, mentre prima la rappresentanza degli universitari cattolici era delegata unicamente a~a-F.U.G.I.); la dim·nuzione dei voti comunisti è legata a[l'aumento del numero dei votanti· ma principalmente ad una scissione, dapprima contenuta, e poi irresistibile, che ha portato tutti gli universitari democratici nelle file dell'U.G.I.; inoltre oggi le posizioni dei comunisti e dei fascisti appaiono stabilizzate, senza possi-- bilità di incremento o di declino. Il fatto che ha più colpito, e che va spiegato, è quel[o dello scarso seguito dei comunisti nel mo,ndq universitario d'oggi e, per converso, del progressivo crescere dell'U.G.I. che s'afferma come forza schiettamente universitaria, indipendente ,dai partiti, ma profondamente democratica e chiaramente laica. Così come, dJaltra parte, si pone il problema dei rapporti fra laici e cattolici, ne1 lla direzione della vita universitaria italiana, su,lilabase di un equilibrio reale di forze. Fu, come si è detto, la polemica sugli Organismi Rappresentativi a precisare la natura del1e diverse forze universitarie. A poco a poco, ciascuna di esse, nell'approfondire le ragioni delle proprie posizioni, si richiamò naturalmente a presupposti generali, a tradizioni politiche e cultl.1rali,a idealità morali. Nascevano, veramente, i « movimenti >> universitari. Il richiamo alle tradizioni non avveniva però in modo meccanico, ma dietro la spinta di interessi e responsabi1 lità concrete. Si verificava un approfond:mento delle proprie ragioni di vita, quotidiano e mai gratutto. Due concezioni, diametralmente opposte, si scontrarono fin dagli inizi ( 1946): quella ,dei cattolici e quella dei comunisti. Mentre questi ultimi vedevano negli Organismi Rappresentativi dei centri di agitazione e di iniziativa pdlitica (e i[ C.U.D.I. per lungo tempo limiterà la sua attività a raccolte di firme, [ancio di appelli, tentativi di agitazione, al più indulgendo ad appoggiare le rivendicazioni strettamente economiche degli studenti), i giovani cattolici, preoccupati di tale eventualità, del tutto propen~i a preparare i loro quadri culturali e politici nel chiuso del:le orgaBibloteca G·ino Bianco •
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