Il Mezzogiorno presenta un quadro di profonda disparità nei confronti delle regioni settentrionali, uno stato di arretratezza in ogni campo che pesa come una catena di ferro al piede della nazione; ma per risolvere la questione meridionale occorre un intervento massiccio dello Stato, una programmazione a lunga scadenza che discip1 lini i consumi, assorba gran parte del risparn1io nazionale e lo convogli nel Sud. Occorre in altre parole abbassare il tenore di vita de1 lle regioni più progredite, sottrarre capitali alle iniziative più immediatamente redditizie, stimolare investi- . menti che so'lo alla lontana daranno un frutto e che nel frattempo pesano , in misura preoccupante su1 lla bila,ncia dei pagamenti. La disoccupazione sorge da questi squilibri e concresce con essi. Non la si può fugare, non si può elevare la condizione di esistenza del popolo, se non agendo su quei problemi, spianando quelle pieghe. Ma le riforme di struttura comportano un periodo di travaglio, di disagi, di incertezza economica e politica di cui nessun governo, nessuna classe dirigente si sente di affrontare le incognite. Il solo strumento che i governi possiedono per combattere in modo episodico ,la miseria e la disoccupazione è la politica dei lavori pubblici. Ed essi se ne sono valsi largamente durante gli ottanta anni che vanno dalla prodlamazione del Regno alla seconda g,.1erra mondiale. Tuttavia in una prima fase, che dura approssimativamente fino alla fine del secolo, i lavori pubblici hanno sopratutto la mira di dotare i,l paese dei servizi necessari: strade, ferrovie, opere idrauliche e portuali. Il bilancio del Ministero dei lavori pubblici, che pesa per cifre assai r~levanti sul complesso clella spesa, non è ancora concepito come un'arma di lotta per rovesciare una avversa co11giu,nturaeconomica o per sollevare il tono delle aree arretrate, bensì con1e 1o strumento per dotare il paese di grandi opere che compiano su1 1 piano tecnico l'unità nazionale realizzata sul piano politico. La prova di questo atteggiamento risulta dal fatto che nei periodi di depressione econon1ica la spesa pubblica tende piuttosto a restringersi, e le economie vengono sopratutto praticate sul bilancio dei LL. PP. come è documentato da[l'andamento della spesa nel decennio di crisi 1888-98. La situazione muta a partire dai primi anni dei}nuovo secolo, sia per una più matura consapevolezza dellla gravità ,del problema meridionale (la cui soluzione richiede uno sforzo intenso e continuato di investimenti pubbllici) sia per il comparire, in forme massicce, del fenomeno della dirnccupazione . Bibloteca Gino Bianco •
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