I tori della meccanica e dell'edilizia, ma mancando qualsiasi genere di rilevazione statistica non si è in grado di fornire una misura quantitativa dd fenomeno. Una prova indiretta di esso si ha nelle cifre dell'emigrazione permanente che, dopo esser quasi cessata nel 1904 per [e regioni dell'Italia settentrionale, riprende rapidamente. Anche l'emigrazione temporanea si accresce, specialmente a partire dal 1906, e si estende a regioni come l'Emilia, le Marche, l'Umbria e la Toscana che fino ad allora vi si erano dimostrate restie. Le regioni meridionali registrano per tutto il periodo tra il 1900 e il 1914 medie assai e'levate di emigrazione. Questo fatto, che va posto in stretta connessione con lo sviluppo demografico della popolazione, dimostra come le condizioni di lavoro nel Mezzogior,no si mantengano assai disagiate anche in una fase in cui il resto dell'economia nazionale gode di un relativo benessere,. se pur turbato temporaneamente da crisi di congiuntura e di crescenza. In I 4 a,nni, fino a1lo scoppio della guerra, emigrano dal Mezzogiorno continentale ed i,nsulare circa due milioni e quattrocentomila persone, al netto dei rimpatri. La media annua delle partenze oscilla attorno al 2% degli abitanti; media altissima che testimonia come iil Mezzogiorno soffra di una crisi che ha cause e caratteri completamente diversi dal resto d'Italia, e che si ricollega sopratutto alla mancanza di una agricoltura moderna, orientata verso colture plurime e intercalari e verso il bestiame da reddito. Le leggi speciali, gli sgravi fiscali e i lavori pubblici che, sotto ila pressione sempre più forte di quella che sarà chiamata la questione meridionale, i vari governi attuano per al!leviare le condizioni di vita del Sud non potranno risolvere il problema cruciale della sottoccupazione (e quindi dei redditi miserabili) delle masse contadine. Esso richiede interventi massicci e programmati per una lunga serie di anni, che puntino sopratutto sulla regolamentazione <Jelleacque, sulla costruzione di sili per la conservazione dei foraggi, sull'estensione fin dove possibile delle colture arboree; richiede una politica economica genera:Ie che favorisca l'approvvigionamento di macchine agricole, di mangimi, di concimi ai più bassi prezzi possibili, senza di che ogni spesa e investimento ndl Mezzogiorno so,no destinati a rimanere del tutto improduttivi di effetti. E' un problema che ['Italia di oggi, come dimostrano . i dati sulla sottoccupazione raccolti dall'Inchiesta parlamentare, ha quasi integra,lmente ereditato. Bibloteca Gino Bianco
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