Nord e Sud - anno II - n. 2 - gennaio 1955

• dell' Alatri. Il quale muove appunto da posizioni oggi in gran voga nella storiografia di sinistra in fatto di Risorgimento. La soluzione uni tari a del '60 si attuò sotto il segno della repressione di un largo moto contadino nel Mezzogiorno, contro il quale si raggrupparono, intorno alla dinastia sabauda, forze conservatrici di ogni colore: e la lotta contro l'immanente prosecuzione di quel moto popolare, che le rivendicazioni ·sociali e le politiche e patriottiche aveva congiunto in uno nelle lotte del Risorgimento, è il motivo essenziale e domirian te del governo della Destra· in Sicilia nei primi anni dopo l'Unità. Questo governo si afferma attraverso una serie di illegalità e di violenze, dalla repressione militare del Govone agli arbitr1 e ai soprusi della polizia in spregio alle più elementari garanzie costituzionali, ai metodi di una politica che assumeva a strumenti essenziali di governo le leggi eccezionali e gli stati d'assedio. E quali le ragioni di tutto questo, e in particolare dell'intransigente durezza del governo moderato verso il partito d'azione? e< Queste ragioni ... 2ttingevano le più profonde radici della lotta politico-sociale... Era in gioco tutta una strl:lttura sociale che i moderati volevano conservata ad ogni costo e che il partito d'azione era più propenso a modificare in favore delle classi subalterne ... In secondo luogo, ogni tentativo ,di pacificazione continuava ad urtarsi contro l'ostruzionismo dei ceti abbienti, dai quali era espresso lo stesso governo unitario )> (p. 49). ·In verità, a far ,dubitare della prima e principale di queste ra_gioni ba·sterebbe il riferimento a quell'altro motivo dominante della storiografia di sinistra, al quale anche l' Alatri accenna più volte, che vede il limite fondamentale ,del partito d'azione proprio nella sua incapacità di allargare la lotta contro i moderati sul piano sociale: parendo arduo ammetBiblotecaGino Bia·nco tere che la lotta combattuta dal partito moderato contro i democratici si spieghi principalmente col timore di un sovvertimento sociale che quelli in realtà non vollero nè seppero mai promuovere. Ma è proprio l' Alatri che, una volta abbandonata la parte introduttiva del lavoro1 e inoltratosi nella n;irrazione degli eventi del 1866-74, sembra avvedersi man ma- . ' . no, a contatto con una p1u ricca e comprensiva documentazione, della insufficienza e unilateralità di quella spiegazione. Viene così affiorando un aspetto nuovo e inizialmente taciuto del governo della Destra in Sicilia: che è pur semprè un governo violento e arbitrario, ma è insieme l'autore di quello sforzo di pr-ogresso e di rinnovamento in senso capitalistico da cui dipendeva ogni futuro progresso dell'isola. Molte, dice l'Alatri « le categorie duramente colpite dal processo di concentrazione capitalistica che allora si stava iniziando. Eppure, proprio da questo processo l'isola potev~ e doveva attendersi i miglioramenti e if progresso ai quali il sottile strato della classe dirigente mirava e per i quali si prodigava con l'energia, il disinteresse personale, la coscienza unitaria e nazionale che l'avevano fatta protagonista delle lotte risorgimentali )> (p. 449). Questo diverso aspetto del governo della Destra pone per l'Ala tri il problema di una va1 utazione meno semplicistica di quella dominante nelle prime pagine del libro. E però, nella sua conclusione egli cerca di vedere la politica dei ceti dirigenti . . . . un1tar1 come « necessario perseguimento >) di quei « fini politici che... per le classi egemoniche, vere artefici del Risorgime'nto e dell'Unità, il ris.catto nazionale ponevano come condizione di un allargamento del mercato che in tanto avrebbe ,dato i suoi frutti in -quanto non fosse stato accompagnato da un sovvertimento del vecchio equilibrio sociale » \

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