Nord e Sud - anno II - n. 2 - gennaio 1955

(15 milioni di q.li), ill riso (1,5 milioni), il vino (25 milioni), l'olio (2 milioni), la canapa (500 mila). Scarsissime, come s'è detto, 1 le iniziative industriali, per· lo più limitate a dimensioni artigia,nali. Nonostante il regime di [ibero scambismo vigente per tutto il primo ventennio di vita unitaria, questa agricoltura primitiva e quasi del tutto orientata verso il mercato interno non subisce che una lentissima evoluzione. Modeste le esportazioni, indirizzate in prevalenza verso la Francia, l'Inghilterra, la Svizzera e l'Austria; quasi nulla l'influenza del!le importazioni. Il mercato interno è difeso da1l:lasua stessa mancanza di organizzazione moderna, dalla difficoltà dei trasporti, dal basso livello dei redditi e dei consumi. La prima seria scossa, che per alcuni riguardi si dimostra anche salutare poichè risveglia in certa misura l'economia del paese dal letargo, si produce verso il 1883-85, a seguito dell'acuta concorrenza transoceanica nel settore dei cereali e della grave crisi agraria che ne deriva. Il grande ribasso prodottosi nel costo dei noli oceanici e la messa sotto coltura di terre nuove nei paesi di recente colonizzazione provoca un tracollo di prezzi con conseguenze immediate sul tenore di vita dei lavoratori e sul reddito dei fittavoli e dei picco'li proprietarir Il frumento, dopo aver toccato la inedia elevata di 33 lire al q.le ne[ 1880, precipita a 22,78 nel 1885. Negli stessi anni i1 l granoturco cade da 21 lire a 14. I_je importazioni di queste derrate aumentano; le superfici coltivate si restringono specie sulle terre 111argi11aldi ei latifondi meridionali, dove cedono il posto ad ordinamenti colturali pascolivi che nu,Ila hanno a che vedere con un moder,no indirizzo zootecnico. La crisi agraria si estende rapidamente ad altri prodotti : Ila canapa, i bozzoli, gli agrumi ne vengono coinvolti. Sono per l'appunto gli anni durante i quali l'emigrazione transoceanica aumenta con un ritmo . . 1mpress1onante. Nel 1887 la crisi, fino ad allora limitata a certi settori dell'economia agricola, si estende ulteriormente; come ripercussione di una congiuntura internazionale sfavorevole essa si allarga a!l settore industriale, colpendo special1nente le industrie edili e [e prime imprese metalmeccaniche che proprio in quel periodo cominciano a sorgere. La guerra doganale con la Francia provoca un pauroso arresto delle nostre esportazioni vinicole, sconvolgendo l'economia di tutto il Mezzogiorno, già duramente provato dal ribasso dei prezzi dei cereali. :La risposta del governo, nel tentativo di frenare questa profonda BiblotecaGino Bianco

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