I I I gli sono preclusi; si esprime con notevole fatica e difficolta; e se uno ) tra di loro, Gabriele d'Annunzio, sembra essere riuscito nell'impresa con onore, costui, proprio perchè superficia,Ie in sommo grado, e estraneo alla tnentali.tà del suo popolo. Del resto, Gabriele d'Annunzio è stato Ila maggiore iattura che potesse sopraggiungere all'Abruzzo; ha accreditato a1 1 di fuori dei ~onfini u11aimmagine falsa e superficiale di noi altri, fatta di falsi 111iti,di falsi sentimenti, assolutamente letteraria. Se il cafone d'Abruzzo venisse a sapere che egli deve riconoscersi in Aligi, scuoterebbe Ila testa sorride11do·, come per dire che cossu_.Don Gabriele D'A nnun·zio, non fa sul serio, è matto; forse le donne non disdeg.nerebbero di essere assomigliate ad altretta,nte Mile di Codra:. ma te donne o•vunque sono tutte 11guali. L'isolamento, nel qua1 le l'abruzzese ha perpetuamente vissuto, lo l1anno reso diffidente, ognora sospettoso che taluno - colui co:n il quale !)arla e tutti gli altri - si faccia beffe di lui. Tale stato d'animo si mani-- festa segnatamer1te nei riguardi dell'arteJ ndlla impossibilità che egli ha di comprendere esperienze innovatrici e moderne. Tuttavia, co.nsiglieremrno di essere cauti e guardinghi, prima di pronunciare giudizi. La capacità, da parte del1 la raffinata, mutevole, comprensiva plebe parigina, di accogliere mode varie e difformi, a cominciare dall'impressionismo ino a]l'esistenzialismo, senza mai scanda'lizzarsi per tanto, no,n è dote naturale, quasi concessa in dono da una sorte benigna. Le propensioni deJl'abruzzese non vanno oltre il falso rinascimento; 11elle migliori famiglie fa fine, magari, il neoclassico; ma non piu in là. Se taluno di loro, per anto, vi fa le lodi di Gauguin o vi mette su un panegirico in gloria di Picasso, non gli credete; si tratta di uno snob, e, quel che è peggio, di un indìviduo pericoloso che vuole infrangere l'antica solidarietà con i suoi similli, la massoneria del cattivo gusto che ' collega tutti i nati fra ili Tronto e il Sangro. In complesso, i11. livello culturale abruzzese è scadente; ciò non toglie che l'abruzzese sia dotato, singolarmente, di quallità intellettuali e raziocinanti; ma l'intelligenza 11aassai poco a che fare con la cultura; e la cultur·a, presso di noi, all'ombra del Gran Sasso o della Maiella, se conferisce prestigio a chi ne è provvisto, ~o rende insieme sospetto alla generalità. Non senza ragioni: l'uomo di cultura è iinvariabilmente un sovversivo,. una persona che non sta contenta all quia, che propone ognqra BiblotecaGino Bianco
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