Nord e Sud - anno II - n. 2 - gennaio 1955

in divisa e in foia - valeva a destare l'Abruzzo da un sonno sempi"' terno: nel 1948, con il 18 aprille e Ila vittoria dei die-hards, il ciclo è ormai saldato: a quella data scompaiono da piazze e vicoli, ove sino allora avevano razzolato in libertà, i mulattini, dai capelli crespi e dagli occhi chiari, che i negri d'America o del Senegal avevano lasciato in pegno a\Uedonne d'Abruzzo, quale testimonianza di una incorruttibile amicizia che avrebbe dovuto regnare in eterno fra i popoli~ Il feno1neno, però, non va considerato, secondo gli. studiosi, come eccezionale e fuori dell'ordinario: la psicologia degli abruzzesi sarebbe qudlla di tutti i popoli montagnards, e i contadini di Scafa o di Caramanico, in provincia di Chieti, si sono comportati analogamente ai loro simili che vivono sulle montagne della Svizzera, della Francia o deJlla Germania, qualora anche questi ultimi per avventura si fossero trovati dinanzi alle medesime esperienze. La tesi - come tutte le tesi ~ contiene u.na parte di verità: in effetti, la fisionomia. naturale dell'Abruzzo è di un grande ed impervio acrocoro montuoso; le correnti di traffico e la civiltà, una vdlta pervenute ai limiti estremi dell'acrocoro, hanno incontrato ognora notevoli ostacoli per penetrarvi dentro, e, in virtù della legge della minore resistenza, hanno preferito scorrere tutt'intorno al massiccio, lambirne le propaggini estreme, deviare verso altre rotte. Per chi rliscendeva lungo la costa adriatica, direzione sud, A·ncona ha rappresentato ognora ill limite ultimo del suo viaggio, condotto si,no ·allora gomito a gomito con il mare : di lì è stato vieppiù agevole raggiungere Roma - e Napoli - addentrandosi per va1lliinterne, che escludevano l'Abruzzo; la strada statale numero 16, che ha i suoi capi estremi da un [ato a Padova e dail'altro a Lecc~, è, per quanto concerne il tratto abruzzese, di recente costruzione; non molti anni or sono lu·ngo ill grande nastro, che oggi si svolge ininterrottamente dal Veneto alle Puglie, ad un certo punto insorgeva uno iato, una interruzione, all'altezza del1'Abruzzo, e un residuo di tanto va ravvisato, del resto, nel fatto che ancora ai nostri giorni Ila iinea ferroviaria, da Ancona a Foggia, è a un solo binario e a vapore. L'Abruzzo, inoltre, durante tanti secoli è· stato marca di confine; la linea di spartiacque politico fra il Regno e lo Stato Pontificio scorreva [ungo il Tronto, a sud di San Benedetto nelle Marche : ne è sortita, in , definitiva, una regione con caratteri stra·ni, ambigui, contraddittori, la [111] Bibloteca Gino Bianco •

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