Nord e Sud - anno II - n. 2 - gennaio 1955

accettare durate dei contratti superiori a dieci anni, cioè a rinunciare per così lungo tempo ad ogni riassestamento e alla auspicata elasticità, pur di non accettare il principio della disdetta per giusta causa. " Tale principio non è così brutto come lo si dipinge. "Esso è tale che, se può essere strumento di ulteriore ir_rigidimento dei rapporti nelle campagne, può anche, all'inverso, diventare strumento efficace per ridare elasticità ai rapporti. Se si accetta, infatti, quel principio, si accetta, sì, di sottoporre ogni caso di disdetta all'esame di una commissione locale composta dai rappresentanti di categoria e da esperti; ma non è detto r.he tra le giuste cause non si possano comprendere quelle situazioni di squilibrio che interessano sia il singolo che la collettività. In altri termini, non vedo per quale ragione - se crediarno nella legge e abbiamo il coraggio di seguire i metodi della democrazia - non possiamo dare vita a commissioni vive e vitali che, oltre a risolvere i casi individuali che si sottopongono loro, studino le situazioni di fatto della regione di loro competenza e propong·ano i 1netodi per attenuare quelle sproporzioni e quegli irrigidimenti che tanto si lan1entano. "Bisogna, infatti, decidersi: o credia1no alle possibilità di sviluppo democratico del Paese o non ci crediamo ". Ove i liberali e gli altri partiti di governo si adeguassero a questa impostazione, che ci sembra valevole a tutti gli effetti, il Governo potrebbe agire, sulla auestione dei patti agrari alnieno, come governo di coalizione; e non 1 . logorarsi come governo di compromesso. Poi occorrerà affrontare il vero problema della riforma dei contratti nel Sud e nelle isole: qui la legge di cui si discute vale poco o niente, perchè è rimasta sempre, per così dire, '' sotto l'insegna della 1nezzadria classica" dell'Italia centrale. Come afferma lo stesso Rossi-Daria, in un secondo articolo su La Stampa del 14 dicembre, "il vero problema è qui, infatti, quello di far funzionare quelle con1missioni per l'equo canone di cui nella legge si parla, di modificarle per sottrarle al loro attuale i1nmobilisnio, di stabilire chiaramente il procedimento estimativo in base al quale debbono essere emesse le sentenze e lo stesso si dica per i contratti diversi dall'affitto, spesso complicati da vecchie consuetudini e da nuovi abusi. "Ma c'è di peggio. A nulla vale, infatti, il funzionamento delle commissioni se mancano o efficienti organizzazioni sindacali o servizi ispettivi del lavoro, modernamente organizzati e provvisti dei necessari poteri per far rispettare leggi e sentenze, allo stesso modo che nel secolo scorso si facevano ,~ispettare quelle relative al lavoro dei fanciulli ". ~ ~,,. ~~- :. ,.: o •' ~· -~ ,.......;: ♦ ' a I~-:·· IL PARTITO Repubblicano è il primo fra i partiti democratici che ha avuto il coraggio e ha sentito la responsabilità di assumere una chiara posizione intorno ai vari aspetti del problema degli idrocarburi e delle tante interessate prese di posizione apparse sulla stampa in questi mesi. Va detto anzitutto che proprio il numero e il tono di queste interessate prese di posizione dimostrano che siamo in presenza di ttn nuovo grande pro- [106] BiblotecaGino Bianco

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