Nord e Sud - anno I - n. 1 - dicembre 1954

1zali, hanno reso possibili; e questa solidarietà democratica· nazionale è la premessa, solida e necessaria a un tempo, da cui oggi deve prender le mosse ogni seria azione meridionalista. E se, ciò nonostante, queste conquiste e realizzazioni appaiono tuttora precarie, se la situazione politica del Mezzo giorno nel 1954 si presenta con i colori nient' affatto rosei di cui si diceva, gran parte della responsabilità risa/~ alla disintegrazione delle forze locali della democrazia meridionale. Tanto più necessario quindi lo sforzo di riannodare le file: le quali stanno disperse un po' in tutto il tessuto della società meridionale, da certe inquietudini e insoddisfazioni di giovani intellettuali di provincia, a esigenze di libertà e dignità civile che sono pur presenti accanto al disfacimento morale di tanta parte della borghesia di queste regioni, a nuove forme produttive e aspirazioni che nascono nei settori più avanzati dell'economia meridionale. Non si ere.da che nell'affermare la gravità della situazione in cui la inettitudine delle classi dirigenti ha precipitato il Mezzogiorno, minando la stessa relativa stabilità delle regioni settentrionali, qui ci si compiaccia di visioni apocalittiche e ci si rifiuti di riconoscere quel che di importante e di buono si è fatto in questi anni: la ricostruzione economica e la politica 1nonetaria, la ripresa internazionq,le dell'Italia e le riforme, gli investimenti pubblici e la liberalizzazione degli scambi. Queste sono voci attive di un bilancio che resta però disperaNlmente. deficitario; ipo·teche su un futuro migliore, magari; compromesse però dal clima p·olitico del presente. Gli uomini che hanno fatto cose buone e positive -- accanto a molte altre cattive, come è proprio degli uomini -- hanno bene merittito dal Paese. Ma le principali contraddizioni non sono state risolte; come la politica europeistica è stata saboklta e ostacolata dalle vecchie cricche nazionali.rtiche insediate nella stampa e nella diplomazia, la politica meridionalistica è sUlta sabotata e ostacolata dalla gtacidante inettitudine di vecchie cons(!rterte, alle quali anchegovernantiilluminati hanno fatto troppo largo credito. Quando si considera il Mezzogiorno, vien fatto di pensare che le classi· dirigenti i-taliane abbiano avuto voglia di isolare nel corpo del Paese una grande fetta di territorio per impiegarlo come una sorta di immenso laboratorio, di enorme zona di esperimenti. E' come se avessero voluto concentrare nel Sud la maggior parte delle sventure italiane: non solo la miseria, la disoccupazione, la sottoalimentaiione, ma anche la parte peggiore [6] Bibloteca Gino Bianco

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